Enel Prodi non sarà sentito

Indagato anche il genero del costruttore romano Il legale di Nobili sostiene che un contratto Iri coinvolgeva anche il premier Enel, Prodi non sarà sentito // tribunale: testimonianza «irrilevante» MILANO. Il presidente del Consiglio Romano Prodi non sarà sentito come testimone al processo per le tangenti pagate ai partiti per gli appalti dell'Enel. Lo hanno deciso i giudici della VII sezione penale del tribunale di Milano respingendo l'istanza dell'avvocato Giuseppe Bana, difensore dell'ex presidente dell'In, Franco Nobili, successore di Prodi alla guida dell'ente. All'istanza dell'avvocato Bana si era opposto il pm Paolo Ielo. L'avvocato Bana aveva chiesto la testimonianza di Prodi, sostenendo che a un contratto stipulato da Nobili con una società era stato interessato an- che l'attuale premier. I giudici del tribunale hanno però ritenuto «irrilevante» la circostan¬ za. Al processo sarà invece sentito l'ex ministro dell'ambiente Giorgio Ruffolo. La testimonianza di Ruffolo è stata chiesta dall'avvocato Carlo Gilli, difensore dell'ex assessore regionale socialista, Ugo Finetti, in relazione al piano sull'ambiente. Per l'udienza di ieri sono stati convocati anche due testimoni: Enza Tomaselli, ex segretaria di Bettino Craxi, e Luciano Bruzzi, consulente di alcune società. Entrambi i testimoni, indagati in procedimento connesso, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il processo è stato, quindi, aggiornato al 19 settembre. Nel frattempo dovranno essere tradotti gli atti delle rogatorie estere. (Ansa] II presidente del Consiglio Romano Prodi

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