Taradash ma io non ci sto di Antonella Rampino

E Sgarbi: paghiamo meno iportaborse Taradash: ma io non ci sto E Sgarbi: paghiamo meno iportaborse LE REAZIONI DEGLI ELETTI AROMA I forzisti tutti è stata presentata mercoledì scorso dai relatori, il trio Scaiola-ValducciDell'Elce, con commento di Silvio Berlusconi in persona. Ne riparleranno mercoledì prossimo, ma è molto probabile che il tormentone del mercoledì andrà avanti per un bel pezzo. Perché la «Sintesi delle linee guida della struttura organizzativa del movimento Forza Italia» è appena uscita e già fa una certa impressione. Come negare contributi mensili congrui, ancorché volontari, a un capo che ha sborsato di suo, a suo dire, 14 miliardi per lanciare il movimento? L'unico contento è Filippo Mancuso: «La politica non può essere solo gratificazione, è anche dovere. E poi la bozza è buona, non ci sono le tenibili sezioni care ai comunisti, la struttura è libera, leggera». La più imbufalita è Tiziana Parenti, che per un soffio non ha commentato «è una cretinata», ma lì si andava a parare. Mettono le mani avanti Marco Taradash e Saverio Vertone. «E' senz'altro da modificare», esordisce sicuro Taradash. «Per carità, certo non per via delle quote da versare al partito. La cosa che mi dà più fastidio è la figura del delegato di collegio, che andrà per forza di cosa a sovrapporsi a quella del parlamentare, creando inevitabili conflitti. E poi, che rapporto c'è tra i club e gli iscritti? Forza Italia è nato come movimento d'opinione: non ci credo che ci saranno molti iscritti, è proprio contrario alla nostra cultura politica. Se al disegno di partito corrisponde un'architettura finanziaria per la quale, a furia di raccogliere quote di 50 mila lire, si riesce a ripianare un deficit di 20 miliardi, è ovvio che andiamo maluccio». «Piuttosto il vero problema del bilancio di Forza Italia è che dovrebbe essere approvato in un congresso - aggiunge -, e bisognerebbe ripensare al ruolo del tesoriere. Un milione al mese al partito dal mio stipendio? Va bene. La cifra non è alta: ma solo in un quadro di rapporti politici e di bilancio chiari». E già, ma la bozza prevede che il congresso sia ogni tre anni. Una cosa che sembra eccessiva anche a Saverio Vertone, perché la situazione politica italiana è molto più fluida e veloce. Anche Vertone non crede ci saranno molte iscrizioni: «Ai vecchi partiti aderiva chi aveva il chiodo fisso dell'ideologia. Forza Italia è tutto il contrario: il rapporto con le persone è mobile, quasi esclusivamente elettorale: E poi, quel che fa ridere del documento è che sembra far riferimento all'idea che nel Paese ci sia un patto liberale di massa. Un equivoco, evidentemente». L'unica cosa che non preoccupa Vertone è proprio la quota «volontaria», ma di un milione al mese per i deputati nazionali: «Figurarsi, la Lega prende ai suoi onorevoli metà stipendio ogni mese, la stessa quota del vecchio pei». Mentre Vittorio Sgarbi, «da amico di Berlusconi, e da forzista indipendente», come dice lui, consiglia caldamente i colleghi onorevoli di Forza Italia di non spaventarsi. «Il milione al mese da versare al partito lo si può sottrarre dallo stipendio dell'assistente: invece di dargli cinque milioni, ne possono bastare anche quattro», dice. Ma tanto lui, che di portaborse ne ha due, quei soldi non dovrà sborsarli: è un indipendente. Antonella Rampino