Mr. Pyle, il gentiluomo sbanca lo Strega di Mirella Serri

Mr. Pyle, il gentiluomo sbanca lo Strega leri sera gran finale al Ninfeo di Villa Giulia per l'edizione numero 50 del premio letterario Mr. Pyle, il gentiluomo sbanca lo Strega Stravince il romanzo di Barbero, davanti a Spinosa e Veronesi P ROMA RONOSTICI confermati: ha vinto Alessandro Barbero. La cinquantesima notte dello Strega si è svolta ieri sera al Ninfeo di Villa Giulia davanti a una folla di volti noti, da Susanna Agnelli a Sergio Zavoli, da Giovanna Melandri a Irene Pivetti, da Franco Tato a Antonio Maccanico. Tra festeggiamenti e celebrazioni per il mezzo secolo di vita della competizione romana, il premio è andato al trentasettenne autore di Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo (Mondadori), con 160 voti. Al secondo posto Antonio Spinosa con Piccoli sguardi (Piemme), 69 voti; terzo Sandro Veronesi, Live (Bompiani), 57 voti; quindi Melania Mazzucco, Il bacio della medusa (Baldini & Castoldi), 36 vo¬ ti, e Giulio Mozzi, La felicità terrena (Einaudi), 25 voti. Barbero, torinese, insegna Istituzioni medievali all'Università di Tor Vergata. Fa centro con la sua prima prova narrativa, una lunga avventura che si svolge nelle corti e nei salotti di due secoli fa. Sul suo no¬ me si erano concentrate nelle ultime settimane tutte le previsioni che circolavano negli ambienti vicini al Premio, organizzato dalla Fondazione Bellonci diretta da Anna Maria Rimoaldi. La strategia delle alleanze editoriali ha funzionato anche in questa edizione tutta dedicata alle celebrazioni, che ha visto tra l'altro mettere in mostra all'Accademia Valentino mezzo secolo di vita «stregata», a partire dall'avvio voluto da Goffredo e Maria Bellonci nel 1947, attraverso fotografie, ricordi, lettere inedite e circa 700 volumi che hanno partecipato alla gara negli anni. In questi ultimi giorni gli oltre 400 «Amici della domenica» votanti allo Strega hanno ricevuto una decina (almeno) di telefonate a testa. Mondadori probabilmente si è fatta forte dei voti dell'Einaudi, casa editrice del suo stesso gruppo che era entrata nella finalissima con Giulio Mozzi, classe 1960. Feltrinelli - che aveva vinto l'edizione passata con il-libro di Maria Teresa Di Lascia quest'anno non era in Uzza. Il pacchetto di schede dei fedelissimi della casa editrice Newton Compton, anch'essa fuori dell'agone, è andato in parte alla Mondadori e in parte si è sparpagliato. Lotta accanita anche per il secondo posto. I due favoriti all'inizio erano Veronesi e Spinosa. A sostegno di Sandro Veronesi era schierata la Rizzoli, sorella editoriale della Bompiani. Il saggista e storico Antonio Spinosa, unica eccezione anagrafica in mia cinquina di under 40, che era risultato secondo al precedente turno (con 72 voti contro i 78 di Barbero), curiosamente si è trovato come avversaria proprio la Mondadori, ovvero l'editore della sua produzione saggistica. Veronesi è stato al centro di alcune discussioni. Il suo Live al momento della presentazione aveva suscitato qualche riserva sulla partecipazione allo Strega in quanto non propriamente opera di narrati¬ va ma libro inchiesta. Lo scrittore fiorentino aveva poi inviato una dibattuta letterina di autoraccomandazione a cento «Amici della domenica» in cui chiedeva di votare per una letteratura «nella quale credo profondamente, bastarda, contaminata, accaldata, faticata e di frontiera». L'iniziativa si è meritata alcuni rimbrotti, tra gli altri da parte di Frutterò e Lucentini e di Goffredo Fofi. Un'altra polemica aveva aperto le danze dello Strega: il critico Aldo Grasso voleva che Spinosa si ritirasse poiché con la sua carica di direttore di Videosapere poteva condizionare scrittori, critici, saggisti che lavoravano per la sua struttura e contemporaneamente erano nelle liste degli (Amici della domenica». Secca la risposta dello storico: «Mi ritirerò quando si dimetteranno dalla giuria tutti gli editori, presidenti e vicepresidenti, direttori editoriali e generali, autrici e autori delle grandi case editrici». La Rimoaldi aveva dichiarato la sua speranza che questo cinquantesimo appuntamento rinverdisse i fasti della prima edizione del Premio, quando era stato incoronato un altro giovane di belle speranze. Si chiamava Ennio Flaiano e con Tempo di uccidere il trentasettenne scrittore (la stessa età di Barbero) surclassò autori famosi come Vittorini, Moravia e Berto. Mirella Serri Alessandro Barbero

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