A Berio il Premio Imperiale il «Nobel» della musica

A Serio il Premio Imperiale il «Nobel» della musica Tra i giurati internazionali c'era Umberto Agnelli A Serio il Premio Imperiale il «Nobel» della musica PARIGI. Il compositore italiano Luciano Berio ha ricevuto uno dei riconoscimenti dell'ottava edizione del Premio Imperiale giapponese, considerato come il Nobel dell'arte. La cerimonia si è svolta a Parigi. Fra i giurati, Umberto Agnelli. Il premio, creato nel 1988 per celebrare il centenario dell'Associazione Arte del Giappone, è assegnato in cinque discipline a creatori la cui attività e le cui opere costituiscono un contributo esemplare allo sviluppo della cultura e della creazione artistica nel mondo. A ciascun premiato sono consegnati 200 milioni di lire. I laureati sono scelti in Giappone da una giuria di specialisti, ma la scelta si avvale anche del parere di comitati di esperti e consiglieri internazionali come Umberto Agnelli per l'Italia, Raymond Barre per la Francia, Edward Heath per la Gran Bretagna, Yasuhiro Nakasone per il Giappone, David Rockefeller per gli Usa e Helmut Schmidt per la Germania. Umberto Agnelli ha sottolineato che Berio «è il primo italiano a ricevere tale prestigioso riconoscimento per la musica. L'associazione ha voluto premiare uno straordinario percorso creativo che ha spaziato e continua a spaziare in tutti i generi musicali. Berio si affianca ad altri eminenti artisti italiani che hanno ricevuto il premio nelle scorse edizioni: Mastroianni e Pomodoro per la scultura, Aulenti e Piano per l'architettura, Fellini per il cinema». Berio è nato nel '25 a Oneglia, fu suo padre a iniziarlo alla musica. Discepolo di Paribeni e di Ghedini al Conservatorio milanese, cominciò a studiare nel '51 le tecniche seriali con Luigi Dallapiccola al centro Berkshire per la musica di Tanglewood, negli Usa. Ha insegnato a Darmstadt, Dartington, Harvard e New York. [Ansa]