La mobilità obbligo da cancellare subito di Giovanni Trovati

Altrimenti crescerà l'attesa per coprire i posti vacanti CONCORSI UNIVERSITARI La mobilità, obbligo da cancellare subito Luigi BerlingueDOPO l'esame di maturità Berlinguer vuol riformare anche i concorsi universitari: il testo dovrebbe essere varato oggi dal consiglio dei ministri. Cosi come sono i concorsi universitari non offrono garanzie, perché troppe volte i giudizi sono alterati dai rapporti di forza dei baroni. Negli ultimi tempi non c'è stato concorso senza intervento della magistratura. E' bene quindi che il governo sani una situazione diventata intollerabile, ma le norme che sono state preannunciate appaiono non tutte convincenti. L'art. 2 dice: «Ai concorsi per professore universitario di prima e seconda fascia sono ammessi rispettivamente professori universitari di prima e di seconda fascia (...) e i cittadini italiani e stranieri in possesso della abilitazione scientifica di cui a! successivo art. 5». E l'art. 4: «I professori universitari di prima e seconda fascia e i cittadini italiani e stranieri di cui al successivio art. 5 possono concorrere solo per i posti banditi da sede diversa dalla propria sede». Ha ragione chi osserva che «l'art. 2 con quel "rispettivamente" sembra trasformare i concorsi in puri trasferimenti, con l'incognita degli abilitati». I docenti sono divisi in due fasce, gli ordinari e gli associati, ma dì fatto hanno i medesimi obblighi, le medesime funzioni, con prerogative a favore della prima fascia che non toccano l'insegnamento e la ricerca. Perché mai gli associati, che insegnano da anni, debbono ancora partecipare a un concorso nazionale per ottenere una abilitazione scientifica che li riconosca idonei a un concorso locale per diventare ordinari? Il concorso, che li ha promossi di seconda fascia, riconosceva loabilitazione scientifica se Altrimcresl'atper ci posti j seco i ro r menti cerà esa oprire vacanti attribuiva i compiti dell'insegnamento e della ricerca a pieno titolo. Si evitino le prove inutili. Appare poi assurdo l'obbligo della mobilità previsto dall'art. 4. Un ricercatore, un docente di seconda fascia non possono concorrere per posti banditi dall'università dove hanno lavorato, dove hanno costruito laboratori, dove - nel caso di medicina - hanno creato e diretto reparti che funzionano bene. Si scoraggia chi per età, diciamo 50 anni, non se la sente di trasferire una famiglia con figli adulti. Di fronte alle proteste il Consiglio dei ministri sembra disposto a escludere dall'obbligo della mobilità chi opera in una università da almeno 10 anni. Tanto vale abolire l'articolo. Si temono favoritismi? Altre sono le strade per evitarli. Il girare da una univereità all'altra non serve per acquisire esperienze o per dare il proprio contributo: con inuovi mezzi di comunicazione la ricerca non ha frontiere e lo scambio avviene velocemente e diffusamente. Semmai l'esperienza è utile farla all'estero, nei centri di chiara fama. E in giovane età. Entro il 1997 tutti i concorsi dovrebbero svolgersi con le nuove nonne. Speriamo. Diversamente i ritardi per coprire i posti vacanti verrebbero dilatati oltre ogni limite sopportabile. Un esempio: il concorso per docenti di seconda fascia - bandito, poi bloccato con un ricorso al Tar, poi sbloccato, poi fermato - quando si farà? La ricerca, che ha fondi vergognosamente insufficienti, e l'insegnamento vivono soprattutto dell'entusiasmo di chi vi si dedica: se si mortifica anche l'entusiasmo la nostra università si prepara un magro avvenire. Giovanni Trovati Altrimenti crescerà l'attesa per coprire i posti vacanti Luigi Berlinguer

Persone citate: Berlinguer, Luigi Berlinguer