«Sì alla dissociazione per i mafiosi»

Il ministro Flick: ma lo Stato deve fare ancora un grande sforzo di presenza sul territorio Il ministro Flick: ma lo Stato deve fare ancora un grande sforzo di presenza sul territorio «Sì alla dissociazione per i mafiosi» «E sul terrorismo bisogna voltare pagina» ROMA DALLA REDAZIONE Nell'annunciare i tre provvedimenti sulla giustizia che oggi presenterà al Consiglio dei ministri, Giovanni Maria Flick ha definito «una proposta molto bella e molto valida» l'ipotesi, lanciata da don Ciotti, della dissociazione anche per i maliosi. «Sto valutando la questione - spiega . Direi che l'emergenza malia è un problema che può essere collocato a metà tra l'emergenza terrorismo, che certamente è stata superata, e l'emergenza corruzione, che probabilmente è ancora viva». «Penso però - aggiunge il Guardasigilli - che per valutare proposte di questo tipo si debba tener conto se l'emergenza mafia sia stata conclusa o se occorra ancora un grosso sforzo dello Stato in termini di presenza sul territorio, prima di poter dire che ci si sta avviando a superarla». Davanti ai deputati della commissione Giustizia, il ministro ha ripetuto le sue ipotesi di amnistia o indulto per i protagonisti degli «anni di piombo». «Il superamento dell'emergenza terrorismo - ha detto - e l'adozione di provvedimenti di carattere generale può passare solo attraverso una scelta e una valutazione politica che esprima un consenso globale di tutti su questa tematica, e che tenga conto anche della posizione delle vittime». L'emergenza tangentopoli per Flick non ò invece ancora finita, e comunque non lo sarà «fino a quando non avremo, a monte, regole chiare di trasparenza, efficienza e legalità, che consentano di ridurre al minimo la necessità di un intervento penale a valle». Il ministro di Grazia e Giustizia ha quindi anticipato il suo programma. Si tratta di un disegno di legge sulle sezioni stralcio («per dare un grosso segnale alla giustizia civile»), di un disegno di legge delega , . sulle compe¬ tenze penali del giudice di pace e della reiterazione del decreto «salvaprocessi» modificato. A questo primo pacchetto di interventi il ministro intende aggiungerne un secondo, possibilmente prima della pausa estiva, «di più ampio respiro», cercando così di «esaurire l'impegno dei cento giorni». I temi riguarderanno la riorganizzazione degli uffici giudiziari contemporaneamente alla riorganizzazione del ministero e delle strutture amministrative, la «tipicizzazione» dell'illecito disciplinare dei magistrati, la disciplina sull'astensione degli avvocati, il potenziamento dell'attività del difensore, la disciplina e la distinzione dei ruoli del gip e del gup. Nel corso dell'audizione, Flick ha ricordato ai deputati che l'attribuzione di competenze penato al giudice di pace comporta «grossi problemi». ((Abbiamo scelto lo strumento della delega - ha detto - per con- sentire il massimo di valutazione al Parlamento nella determinazione dei criteri. Vi sottoporremo alcune scelte per delitti perseguibili a querela di parte e per contravvenzioni». Per Flick è importante «lasciare il massimo spazio al ruolo pacificatore del giudice di pace», sulla cui professionalità bisogna incidere «attraverso il reclutamento e la valutazione». E' necessario inoltre, ha detto il ministro, «ridisegnare la geografia giudiziaria» e per questo obiettivo il ddl delega sulla riforma delle circoscrizioni «va di pari passo» con il ddl sulla riforma del ministero e del personale. «Dovremmo arrivare all'ipotesi ha detto - di strutture giudiziarie che non potranno avere meno di venti "giudici unici" e di personale adeguato». Spetterà poi ai consigli giudiziari, dell'ordine, a Comuni e Regioni la dislocazione sul territorio delle risorse. monte, regole chiare di trasparenza, efficienza e legalità, che consentano di ridurre al minimo la necessità di un intervento penale a valle». guarderanno la riorgadegli uffici giudiziari raneamente alla riorgne del ministero e delamministrative, la «tine» dell'illecito discimagistrati, la discipstensione degli avvotenziamento dell'attifensore, la disciplina zione dei ruoli del gipNel corso dell'audizha ricordato ai deputtribuzione di competeal giudice di pace «grossi problemi». ((Abbiamo scelto lodella delega - ha dettoA sinistraprocuratore Firenze PieLuigi Vigna.destra, don LuCiotti, che lanciato un appein favore dedissociazione dama A sinistra, il procuratore di Firenze Piero Luigi Vigna. A destra, don Luigi Ciotti, che ha lanciato un appello in favore della dissociazione dalla mafia Il ministro di Grazia e Giustizia Giovanni Maria Flick ha definito «molto bella e molto valida» la proposta di don Ciotti sulla dissociazione anche per i mafiosi «Sulla lettera della Bagarella Ilda Boccassini sbaglia» «Ogni fuoruscita è un importante segnale di crisi dell'organizzazione» A fianco, Tota Riina. In alto, Bernardo Provenzano, che secondo il procuratore Vigna è lo stratega di Cosa nostra

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