I'ora della leggerezza di A. Ama.

E LE NUOVE STRATEGIE I/ora della leggerezza Zegna: la lana estiva sfratta il lino E FIRENZE FFETTO sartoria, ma applicata alle esigenze del Duemila. Zegna rivoluziona il guardaroba estivo maschile dettando nuovi codici che non intaccano l'estestica tradizionale, ma sovvertono l'impiego dei tessuti, privilegiando leggerezza e vestibilità attraverso uno studio inedito dei tagli. «L'abbigliamento maschile si è femminilizzato: l'uomo alla donna ha scippato una serie di comfort che fino a ieri non conosceva. Il tutto senza tradire la sua immagine virile. Partendo da questo concetto - spiega Anna Zegna - abbiamo elaborato tenute sportive e morbide, da indossare in ufficio nei giorni che precedono il week-end. Abbiamo liofilizzato il cosiddetto fryday-wear in una linea che per un triennio è ststa distribuita soltanto in America, adesso la lanceremo in tutto il mondo». La collezione è composta da giacchecamicie, polo, camicie senza cravatte e pantaloni in drill. «C'è un cambiamento nell'ossatura degli abiti, legato al rifiuto per tutto ciò che è ingessato. Come l'anima troppo rigida delle giacche che, pari a una corazzetta, soffoca ogni movimento. E invariabilmente rimanda all'immagine stereotipata Anni Ottanta di eccessiva compostezza», spiega Anna Zegna. Le variazioni quindi sono sottili, eppure fondamentali, soprattutto al tatto: al posto dei lini perennemente ciancicati di quei completi stile agente all'Avana, ecco arrivare le lane in versione estiva: una raffinatezza d'altri tempi. Vantaggi? Molti. «La lana ad altissima torsione - dice con dovizia la giovane manager - pesa soltanto 270 grammi, praticamente un nulla. Non teme le pieghe è ideale per chi viaggia. In più risulta freschissima: i Tuareg nel deserto insegnano». Ma non solo. «Gli abiti per favorire i movimenti contengono una minima percentuale di stretch, vale a dire un 3% di lycra, in modo che il tessuto si possa dila¬ tare come certi capi da signora». Ma il vero rinnovamento dei materiali passa attraverso la riscoperta di alcune stoffe tipiche degli Anni Settanta. Un esempio? I mohair kid sud africani si mischiano ai filati merinos per eliminare l'aspetto troppo lucido. In questa ricerca capillare della materia prima, anche le linee mutano: via le spallone imbottite e le pesanti intelaiature, tipiche della grande scuola britannica mutuati dai sarti di Saville Row, e largo allo stile mediterraneo, dove la giacca ha la stessa consistenza di un cardigan. «Per non privarla del suo applomb - precisa Anna Zegna - il ta- gho è calibrato al centimetro, in modo che avvolga il giromanica senza penalizzare il benché minimo gesto: un'ingegnerizzazione del capo dove ogni dettaglio vanta rifiniture certosine». Quindi, soluzioni innovative per uomini dalle più svariate esigenze. «Con la collezione Napoli - continua - rendiamo omaggio alla sartorialità italiana nata nell'Ottocento», anche con scelte preziose come il cachemire estivo Centoventimila che arriva a pesare non più di 210 grammi al metro. La tecnologia poi entra nei giubbotti da vela in microtene - collaudati da Soldini - che in caso di naufragio trasmettono l'allarme alla Telecom con un microchip. «Il consumatore che apprezza il plus valore dei capi è attento alle proprie esigenze, ama l'essenza delle cose e apprezza i dettagli: i bottoni per le bretelle sui pantaloni, gli 8 passanti per la cintura, il fondo dei calzoni con doppia imbastitura realizzata a mano», conclude Anna Zegna. [a. ama.]

Persone citate: Anna Zegna, Saville, Soldini, Zegna

Luoghi citati: America, Avana, Firenze, Napoli