Biljana nostra signora dei serbi

Chi è la candidata alla presidenza che guiderà il partito dopo Karadzic Chi è la candidata alla presidenza che guiderà il partito dopo Karadzic Biljana, nostra signora dei serbi Docente di chimica, leader dei falchi si è congratulata con il boiaArkan LA PASIONARIA DI PALE LZAGABRIA A «madre» di tutti i serbi. Biljana Plavsic, la vicepresidente serbo-bosniaca che ha preso ufficialmente il posto di Radovan Karadzic, sta realizzando il suo sogno di diventare la genitrice della patria dei serbi di Bosnia. La sua candidatura a presidente della Republika Srpska corona infatti la sua sfrenata ambizione politica, l'unica vera passione della sua vita. Professoressa di chimica nella Sarajevo prebellica, Biljana Plavsic si è dedicata anima e corpo alla realizzazione del progetto della Grande Serbia lanciato all'inizio degli Anni 90 da Milosevic. Intransigente, la lady di ferro serbo-bosniaca ha ben presto superato il «maestro» ed è diventata leader indiscussa dei falchi del Parlamento di Pale, sempre pronta a fiancheggiare Karadzic. Quando il Presidente serbo sembrava pronto ad accettare i vari piani di pace per la Bosnia proposti dai mediatori internazionali la Plavsic ha rilasciato dichiarazioni più agguerrite dello stesso leader di Pale. Di fronte alla proposta di Cyrus Vance e lord Gwen è stata proprio la Plavsic a dichiarare che si tratta di soluzioni inaccettabili per i serbi: «Se anche dovessero morire sei milioni di serbi, ne rimarranno sempre altri sei che continueranno a combattere». E' stato allora che Milosevic ha detto che le persone che rilasciano simili dichiarazioni dovrebbero farsi curare in un ospedale psichiatrico piuttosto che occuparsi di politica. Profondamente offesa Biljana Plavsic ha rifiutato di tendere la mano al Presidente serbo quando questi è venuto per assistere ad una delle riunioni del Parlamento di Pale. Per tutta risposta Milosevic ha dato ordine alla polizia di confine jugoslava di non lasciarla entrare in Serbia. Soltanto di recente Biljana Plavsic è riapparsa a Belgrado. Sola, senza figli, la professoressa Plavsic ha trascorso una vita tra le formule chimiche insegnando a generazioni di studenti dell'Università di Sarajevo. La guerra le ha permesso di uscire dall'anonimato e di impegnarsi a fondo nella politica della più feroce pulizia etnica degli ultimi decenni. Biljana Plavsic ha apertamente appoggiato i massacri dei musulmani compiuti dai miliziani serbi nelle città della Bosnia orientale. Pochi hanno dimenticato la sua euforia in seguito alle carneficine di Bijeljina, Foca e Visegrad. Biljana Plavsic si è recata di persona a complimentarsi con Zeljko Raznjatovic Arkan, il famigerato capo delle milizie cetniche che hanno trucidato centinaia di civili musulmani. Davanti alle telecamere del mondo intero ha baciato e abbracciato Arkan, «grande eroe del popolo serbo». Per lei, sempre inappuntabile nella sua camicia di seta con fiocco intorno al collo e l'acconciatura fresca di parrucchiere, è stato il massimo dell'eccitazione. Ma la Plavsic ha dimostrato il suo carattere di ferro anche al momento dei bombardamenti aerei della Nato contro le postazioni serbo-bosniache. E' apparsa in televisione incitando i suoi connazionali a resistere. «Si tratta di un complotto internazionale contro tutto il popolo serbo, ma noi saremo capaci di resistere perché siamo dalla parte della ragione. Noi difendiamo la nostra terra e i nostri figli». Gli stessi argomenti sono poi stati usati dai serbo-bosniaci quando hanno raso al suolo Srebrenica massacrando diecimila civili musulmani. Ma niente di tutto questo ha potuto incrinare la fede ideologica di Biljana Plavsic. Fedelissima di Karadzic, ha da sempre respinto tutte le accuse rivolte al suo capo, compresi i crimini di guerra di cui è incolpato dal tribunale internazionale dell'Aia. Pochi mesi fa, di fronte alla pressioni della politica internazionale affinché si ritiri dalla scena politica, il Presidente serbo-bosniaco ha incaricato la Plavsic di mantenere tutti i contatti con l'estero. Lei ha accettato, precisando tuttavia che si limiterà a seguire le direttive del «suo» Presidente. Ha ripetuto lo stesso la settimana scorsa quando Karadzic le ha delegato i suoi poteri. «Io sono la vicepresidente, ma il Presidente rimane sempre Radovan Karadzic». La dichiarazione non è piaciuta alle autorità internazionali che, riconoscendo una nuova beffa da parte dei leader di Pale, hanno minacciato seriamente di reintrodurre le sanzioni economiche contro i serbi e di escludere il partito di Karadzic dalle prossime elezioni se il leader serbo-bosniaco non si ritirerà sul serio. Soltanto allora l'Sds ha deciso di presentare la candidatura di Biljana Plavsic al posto di Karadzic. Ma, visti i rapporti strettissimi tra i due, c'è da giurare che lo psichiatra di Pale continuerà ad agire dietro le quinte. Ingrid Badurina Biljana Plavsic, già vicepresidente della Srpska Republika, è candidata alla guida del partito al posto di Karadzic

Luoghi citati: Belgrado, Bosnia, Sarajevo, Serbia