AIUTIAMOLI A NON GIOCARE CON LA VITA

AIUTIAMOLI A NON GIOCARE CON LA VITA SAWARINI EIGIOVANl AIUTIAMOLI A NON GIOCARE CON LA VITA SONO lieto di potermi rivolgere ai lettori eli questo giornale per comunicare anche a loro, da uomo a uomini, e da Vescovo a una comunità molto amata, una grave angustia che mi affligge, e per la quale chiedo aiuto ad ogni persona di buona volontà. Si tratta ilei giovani, ma considerati sotto il profilo della scelta decisiva e definitiva, dei giovani di fronte alla vita e alla morte. Non meravigli la mia ansia: espongo qui riflessioni che non datano da ieri e che s'appoggiano ai fatti come statistiche e inchieste ce li descrivono. Aggiungo che non vedo il problema come specifico di Torino, subito dichiarando tuttavia la mia volontà di difendere questa città da quella che mi pare essere un'ombra generale di morte, per dirlo con Isaia (9,1). E i giovani sono al centro della mia viva cura. Sembra dunque, a giudizio degli esperti, che la cosiddetta -emergenza giovanile» (che va aumentando in questi Anni 90) produca un fenomeno sempre più ampio non solo di trasgressione, ma di disamore alla vita. Essi affermano che fenomeni di abbandono, atteggiamenti di indifferenza, banalizzazione delle esperienze producono un crescente vuoto di contenuti nell'esistenza di tanti, troppi ragazzi e ragazze che portano tuttavia in sé la pretesa di vivere gioiosi e convinti. Così avviene anche il suicidio. Qui veramente il mio cuore paterno e sacerdotale piange. Già siamo amaramente sconcertati da quella tendenza a «giocare» con la morte, come oggi diGiovanni Saldarini arcivescovo di Torino CONTINUA A PAG. 8 PRIMA COLONNA

Persone citate: Saldarini, Vescovo, Vita Sono

Luoghi citati: Torino