Le provocazioni di Viani
Le provocazioni di Viani Le provocazioni di Viani Retrospettiva dell'artista-scrittore «Deformo la realtà per capirla meglio» CPIETRASANTA IORNI di riscoperte, alla Versiliana. Dopo la rassegna sui manifesti della I Martini & Rossi, sabato si inaugura la retrospettiva dedicata a Lorenzo Viani, «Il segno caricato e la provocazione», organizzata nell'ambito del Premio Satira Politica che aprirà i battenti a Forte dei Marini la prossima settimana. Fino al 28 luglio la mostra propone una lettura inedita dello scrittore e pittore viareggino morto 60 anni fa, singolare e irrequieta figura di artista poliforme, attivista anarchico e socialista, oggi immeritatamente dimenticato: la sua personalità risalta dal centinaio di tavole esposte, che lo inseriscono a pieno titolo nella grande tradizione del disegno satirico europeo, da Daumier a Steinlein a Forain e soprattutto a Grosz, di cui richiama il gusto per la deformazione caricaturale. «L'artista deve essere sproporzionato», teorizzava Viani, «solo a questo patto egli sarà eloquente». Ecco dunque le tipiche figure che affollano i romanzi di Viani - come Angiò, uomo d'acqua, il suo capolavoro - acquistare la potenza espressiva del tratto. Ecco i poveri deformati da fame, fatica, malattie; ecco i ricchi borghesi schifosamente «caricati): dalla pinguedine, voraci e paghi di sé, inclini al vizio, preda della noia, prigionieri delle convenzioni. E' la verità di Viani, raffigurata meglio che sulla pagina scritta. «Ho sempre pensato che la caricatura sia la fonna più profonda dell'arte, chi non ha in sé questo sguardo compcnctrante della ecnzionalità delle cose non può essere mai un artista». [m. as.l
Persone citate: Angiò, Daumier, Grosz, Lorenzo Viani, Viani
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