Nasce in Svizzera l'orologio da F1 di Bruno Ventavoli

Nasce in Svinerà l'orologio da F1 Nasce in Svinerà l'orologio da F1 LA CHAUX-DE-FONPS DAL NOSTROINVIATO Due gioielli di perfezione tecnica. Due simboli di creatività ed esclusività in tutto il mondo. Girard-Perregaux e Ferrari collaborano ormai da qualche anno su un comune denominatore culturale. Ieri a La Chaux-deFonds, nel cuore del Giura svizzero, è stato presentato l'ultimo modello della fortunata attività di cobranding. La manifattura elvetica (governata con grande dinamismo dall'italiano Luigi Macaluso, al timone da quattro anni) ha realizzato uno speciale cronografo automatico per celebrare l'«F-50», l'ultimo modello Ferrari, quello del cinquantenario, che trasferisce per la prima volta in un auto per il pubblico tutta la tecnologia, la potenza, i materiali dei bolidi della FI. Il connubio è stato celebrato da Luigi Macaluso e da Piero Ferrari nel piccolo, igneo, teatro ottocentesco (uno dei più antichi della Svizzera) davanti a 500 invitati e collezionisti provenienti da tutto il mondo. Con una spettacolare appendice sulla pista del piccolo aeroporto della cittadina svizzero, dove hanno sfrecciato i gioielli storici di Maranello, dalla Testarossa del '57 alla 250 GTO di Scaglietta, ai modelli di formula uno guidati via via da Ascari, Ragazzoni (presente alla manifestazione), Alboreto, Berger, Lauda e Prost. L'orologio, chiamato «F50», in omaggio all'auto, viene prodotto in una serie limitata di 349 esemplari (tanti quanti le Ferrari) rivolta ai possessori dell'auto che lo potranno ricevere con la speciale incisione del numero di telaio e del proprio nome. E' prevista anche una seconda serie di 250 pezzi, per collezionisti e appassionati di oggetti estremamente sofisticati (con un'incisione diversa sul fondo cassa). Il cronografo automatico, sintesi della bicentenaria tecnologia Girard-Perregaux, ha un calendario perpetuo in grado di correggere automaticamente la data ad ogni anno bisestile fino al 2099. Cassa d'oro, di platino o di titanio, 40 mm di diametro, vetro zaffiro trattato antiriflesso, movimento automatico manufatto, il cronografo ha come punto di forza anche una perfetta armonia tra le linee della cassa, quasi anatomica, e il quadrante a quattro contatori. Tra Girard Perregaux e Ferrari è in gioco una particolare affi¬ nità elettiva, che va oltre una pura e semplice strategia commerciale. «Un'automobile estrema - dice Macaluso - può solo ispirare un orologio estremo nel movimento, nei materiali, nei sistemi di produzione. Il tutto sviluppato all'interno della propria manifattura, una delle pochissime rimaste, esattamente come nelle creature del cavallino rampante. A prima vista l'auto e l'orologio possono sembrare dissimili, ma in realtà posseggono grandi affinità sia in termini tecnologici che emotivi». Sulla stessa lunghezza d'onda Piero Ferrari, pienamente soddisfatto dei 4 anni di collaborazione. «Girard-Perregaux è un partner ideale - dico il vicepresidente della Ferrari - per esprimere al meglio, nel settore dell'alta orologeria, la nostra filosofia. Mio padre pensava che il vero cuore di un'auto fosse il motore!. Lo stesso si può dire degli orologi. Entrambi frutto di un sofisticato lavoro di ingegneria, di intelligenze, di tradizioni elaborate sotto lo stesso tetto di una manifattura». La Girard-Perregaux è nata 205 anni fa dal genio di JeanFrancois Bautte, che a soli diciannove anni, nei silenzi invernali ovattati dalla neve, cesellò autentici gioielli di orologeria. Nel 1969 ha prodotto il primo orologio a quarzo, la cui frequenza è diventata lo standard mondiale. Produce 15 mila orologi completi l'anno, 500 di alta orologeria, e movimenti per altri prestigiosi marchi. Impiega 140 persone, ha un fatturato di 100 milioni di franchi svizzeri, circa 120 miliardi, con un incremento negli ultimi due anni del 120%. Bruno Ventavoli

Luoghi citati: Maranello, Svizzera