Un appello dagli sposi arrestati

Alle Bahamas Alle Bahamas Un appello dagli sposi arrestati NAPOLI. Brevi messaggi, scritti in fretta e furia in due celle umide e semibuie. Lei tenta di rassicurare come può il suo compagno: «Dormo su un letto, mi hanno dato anche il sapone. Ma mi fa male pensare al luogo dove ti hanno rinchiuso». «Non preoccuparti per me, l'importante è che tu stia bene», risponde lui. I protagonisti di questo drammatico scambio di battute sono due giovani sposi napoletani finiti al centro di un giallo internazionale. Alberto Cardati, 25 anni, e Angela Marigliano, di 20, sono rinchiusi da due settimane in un carcere a Nassau, nelle isole Bahamas, dove si trovavano in viaggio di nozze. L'accusa è grave, traffico di sostanze stupefacenti: due chili di eroina, trovati dalla polizia in un pacchetto cucito nella fodera della borsa della telecamera di Alberto. I due, arrestati in aeroporto poco prima di imbarcarsi sul Boeing che li avrebbe riportati in Italia, si proclamano innocenti: «Qualcuno - dicono - ha messo la droga in quella borsa a nostra insaputa». La notizia dell'arresto ha gettato nello sconforto i familiari e un interno quartiere, Secondigliano, che si rifiuta di credere alla colpevolezza dei due. Un centinaio di persone hanno fatto un sit-in di protesta e in pochi giorni sono state raccolte 4500 firme in calce ad una petizione che attesta l'integrità morale della coppia. II documento è stato affidato all'avvocato Rossella Memoli, che nei giorni scorsi è partito per le Bahamas con i genitori dei due arrestati per presenziare al processo. La prossima udienza, prevista per domani, potrebbe essere decisiva: non è escluso, infatti, che i giudici emettano la loro sentenza. Gli imputati rischiano fino a cinque anni di carcere, un'eventualità, questa, che i familiari e gli amici si rifiutano di prendere in considerazione: ((Alberto e Angela sono ragazzi perbene: per anni hanno militato nell'Azione cattolica. Sono vittime inconsapevoli, cadute in una trappola ordita da una banda internazionale di trafficanti», spiegano, e ipotizzano uno scenario inquietante: l'organizzazione criminale avrebbe trasformato gli sposini in involontari corrieri della droga per fare entrare l'eroina in Italia. Da Nassau, alla vigilia dell'udienza che potrebbe segnare per sempre il destino dei due giovani, i familiari hanno diffuso i testi di due messaggi che Alberto ed Angela si sono scambiati dalle rispettive celle. «Dormo su un letto, mi hanno dato il sapone, lo spazzolino e il dentifricio», scrive lei, che poi fa riferimento alle due sorelle di Alberto morte anni fa di cancro: «Sono certa che non ci abbandonano e ci sono vicine». Nella seconda parte della lettera Angela sembra farsi prendere dallo sconforto: «Attento quando vai in bagno, è pericoloso: ho saputo che in carcere ci sono dei detenuti ammalati di Aids. Alberto, il nostro caso è molto serio: si tratta del secondo sequestro per quantità di eroina nella storia delle Bahamas». Il marito la consola come può: «Non preoccuparti per me, l'importante è che tu stia bene. Io vado avanti pensando a te». [f. mil.)

Persone citate: Alberto Cardati, Angela Marigliano, Rossella Memoli

Luoghi citati: Bahamas, Italia, Napoli, Nassau