Tangenti moda Ferrè ricusa il magistrato

Etro patteggia Etro patteggia Tangenti moda Ferrò ricusa il magistrato MILANO. Ieri mattina, lo stilista Gerolamo Etro, titolare dell'omonima società, è stato condannato a 9 mesi per corruzione con il patteggiamento, dopo aver risarcito l'intera somma della tangente. Etro era accusato di aver pagato una tangente da mezzo miliardo a ufficiali della finanza durante una verifica fiscale. Ora il processo sulle tangenti nel mondo della moda va avanti con altri nomi illustri della moda, come Gianfranco Ferrè, Krizia, Santo Versace, fratello di Gianni. Ma proprio ieri i difensori dello stilista Gianfranco Ferie, di Franco Mattioli e Luciano Adelio Scarpetti, hanno presentato un'istanza di ricusazione nei confronti del presidente della quinta sezione penale del tribunale di Milano, Salvatore Cappelleri. L'istanza prende spunto dal fatto che, il 27 ottobre 1994, il giudice Cappelleri aveva esaminato la posizione di Salvatore Morello e Celestino Cucciniello, coimputati di Ferrè, Mattioli e Scarpetti e usciti dal processo grazie al patteggiamento. Secondo i legali, pur dando atto della «estrema serenità» di Cappelleri, «vi sono gravi indizi» che dimostrerebbero «un pregiudizio». Ieri è uscito dal processo, dietro patteggiamento anche il maggiore della gdf Aldo Lattanzi, accusato di corruzione per una tangente di 220 milioni di lire. Lo stilista Gianfranco Ferrè coinvolto nel processo sulle tangenti nel mondo della moda

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