Saxa Rubra alla riscossa

Sindacati concordi, ma la partita si gioca nel Palazzo Sindacati concordi, ma la partita si gioca nel Palazzo Saxa Rubra alla riscossa Igiornalisti: basta direttori esterni ROMA. Se l'aria di nomine manda in fibrillazione Saxa Rubra, il vento che annuncia direttori esterni ai telegiornali accende la rivolta. E l'Usigrai, il sindacato bianco-rosso della Rai, umiliato nella stagione morattiana, scende in campo. Già il Polo aveva fatto un'infornata di nomine prese dalla Fininvest piuttosto che dalla carta stampata, scavalcando le cosiddette «professionalità interne». E dopo che l'Usigrai col partito di «Abbonato alza la voce» ha fatto la resistenza per due anni tenendo alta la bandiera del centro-sinistra, adesso che l'Ulivo ha preso il potere ci vuole di nuovo tagliar fuori?, ci si chiede allarmati. «Non sarà una nuova invasione di direttori esterni a rilanciare l'azienda, ma piuttosto il recupero delle energie interne mortificate in questo biennio», recita infatti la nota del sindacato, che chiede ai presi¬ denti delle Camere «una rapida nomina del cda». E all'assemblea di tutti i cdr, ieri mattina, alla quale hanno partecipato eccezionalmente anche i rappresentanti del sindacato di centrodestra Singrai, gli umori dei presenti erano anche più caldi. Si sfoga Alberto Romagnoli, del cdr del Tgl: «Abbiamo fatto anni di guerra, dai tempi di Vespa, poi al momento fatidico siamo sempre tutti uguali, tutti lottizzati. Arriva uno da fuori, che non conosce la nostra storia, non sa niente di tv, si porta la sua squadra e arrivederci. Possibile che tra i 330 dirigenti, dal caporedattore in su, non ce ne siano tre o quattro buoni?». Non è meno tenera Mariolina Sattanino, conduttrice del Tg2. «Meno male che l'Usigrai si è mosso, per troppo tempo i giornalisti della Rai hanno lasciato correre. Dicono: "Non vogliamo professionisti riconducibili a nessun partito". Ebbene, ce ne sono qui come nella carta stampata. E non nascondiamoci dietro un dito. Chi non sembra "riconducibile" a nessuno, spesso è stato in realtà vicino a chiunque, purché avesse il potere. Lo sappiamo bene come sono arrivati qui tanti eroi "venuti da fuori"». Velenosa Mariolina. Ma è un fatto che, nei traffici che si moltiplicano intorno alle nomine dei sommi vertici (anche ieri Violante ha incontrato Mancino) fioriscono indiscrezioni sul «partito degli interni» e su quello degli «esterni». Già chiari, visto che il cda dovrà far parte, in linea di massima, di un «pacchetto» che comprende anche reti e tg. A favore degli «interni» sono soprattutto popolari e veltroniani. I primi (che vorrebbero a tutti i costi trascinare il riluttante Fabiani alla presidenza) sono pronti a «fare le barricate» per tenere Nuccio Fava al Tgl. I secondi gli preferirebbero Giulio Borrelli, ma spunta anche la candidatura del corrispondente da Mosca Antonio Caprarica, buon amico di Giorgio Napolitano. Il candidato interno al Tg3 è il cattolico pidiessino Alberto Severi, mentre al Tg2 potrebbe restare, in quota «Polo-socialista», un Clemente Mimun confortato dagli ottimi risultati di ascolto. Ma i dalemiani di questi nomi sembrano non tener conto e continuano a dire che ci vogliono «professionisti, anche esterni, a prova di bomba)». E vediamo quindi le varie ipotesi. Se il presidente fosse un cattolico, il direttore generale potrebbe prenderselo il Pds. Ma se Tiri insistesse per sceglierselo lui, la Quercia si sentirebbe autorizzata a pretendere Tgl e Rail. Ma 0 Ppi non pare acconsentire a questo schema: «Se D'Alema e i suoi vo¬ gliono mettere un esterno al Tgl ce lo devono dire chiaro e tondo», è la voce che si leva dal secondo piano di piazza del Gesù. Allora, aggiungono, il Pds ci deve dare la Tgr e molto altro. Accordi in alto mare, ancora. Mentre l'ex usigraiano Giulietti, oggi deputato Pds avvisa: «Ragionare sui pacchetti porta male. Darebbe alla gente l'idea che nulla è cambiato». E il Polo fa sapere di candidare per il Cda Fabrizio Del Noce e magari Marcello Veneziani. 0 l'ex ministro Motzo, che l'altro sabato parlava a un convegno a Napoli. E fra i tanti incontri che si intrecciano, è da segnalare anche una cena ad usum Rai a casa di Claudio Angelini, ex direttore del Gr morattiano, trombato alle elezioni, alla quale c'era anche Francesco Cossiga. Maria Grazia Bruzzone n Il ppi fa quadrato intorno a Fava Veltroni spinge gli «interni» D'Alema pensa agli «esterni» E nel Polo è già cominciata la guerra per un posto al sole Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e il presidente di An Gianfranco Fini al vertice del Polo Sotto: Rocco Buttighone, segretario del cdu

Luoghi citati: Mosca, Napoli, Roma