«Giulivi aiutaci a fare chiarezza» di M. Ans.

Tre consiglieri chiedono al presidente nazionale di intervenire subito Tre consiglieri chiedono al presidente nazionale di intervenire subito «Giulivi/ aiutaci a fare chiarella» Fusco: mi ricandido per rispondere agli attacchi LA GUERRA IN REGIONE UNA lettera dei tre consiglieri che lunedi non hanno votato il bilancio del comitato regionale della Figc apre un nuovo spiraglio all'intervento di Elio Giulivi, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, nella situazione che si è creata nel governo del calcio piemontese. La polemica dura ormai da mesi, praticamente da quando don Aldo Rabino si è candidato alla presidenza del Comitato regionale in contrapposizione a Salvatore Fusco che lo dirige da quindici anni. «Il bilancio ci è stato presentato lunedi mattina - accusa Franco Scalmani, consigliere cuneese che insieme all'aostano Guerraz e al novarese Guidetti si è opposto al conto consuntivo - e ci è stato chiesto di approvarlo subito e senza la minima verifica. Non ci è stato permesso un esame delle pezze giustificative e soprattutto non c'era l'indicazione dei 40 milioni che sono stati pagati ad un'impiegata per transare su una causa di lavoro: una somma presa dalle casse del Comitato senza interpellare nessuno. Inoltre, nonostante le proteste, non ci è stato possibile leggere e sottoscrivere i verbali delle passate riunioni. Giulivi deve intervenire per fare chiarezza e rendere trasparente una gestione che da troppi anni è personalistica». Scalmani inoltre è stato allontanato dalla riunione che si è tenuta lunedì sera a Moncalieri e che si è risolta in una Convention elettorale prò Fusco. «Fusco in persona mi ha chiesto di andarmene perché secondo lui quella era una manifestazione a inviti delle società e la mia posizione di consigliere non c'entrava nulla. Altri due consiglieri però erano in sala e so che sono stati personaggi vicini a Fusco ad invitare le società e non viceversa. La realtà è che si temeva il contraddittorio». «Sono disgustato - aggiunge il presidente del Calcio a cinque, l'aw. Gliozzi -, c'è stato persino chi ha sostenuto che don Rabino non può diventare presidente perché è un prete cattolico in una regione dove esistono grandi presenze di protestanti e di valdesi». Gliozzi ieri ha annunciato il suo appoggio a Rabino. Ma cosa dice Fusco? «La riunione di Moncalieri - sostiene l'attuale presidente - è stata or¬ ganizzata dalle società e non aveva un carattere ufficiale: volevano incontrarmi per ricevere delle spiegazioni e Scalmani non era stato invitato da nessuno. Quanto al bilancio, è vero che i consiglieri ne hanno avuta una copia soltanto lunedi ma è sempre stato così: purtroppo il Comitato non ha abbastanza personale ed è già un miracolo che si riesca a chiudere i conti nei tempi imposti dalla legge». Come spiegazione regge poco. «Certo - ammette Fusco - sarebbe meglio che tutti potessero verificare quanto approvano. Ma non si può fare altrimenti. Ho commesso degli errori ma ho lavorato molto per il calcio piemontese senza prendere una lira e gli attacchi alla mia persona sono andati oltre ogni limite: è per questo che mi ricandido alla presidenza dopo che avevo annunciato di rinunciarvi». La questione comunque è spinosa L'intervento di Giulivi ci pare inevitabile perché non si creino altri guasti e si guardi a fondo nella realtà del Comitato regionale. «In Piemonte c'è un neo da rimuovere» ha detto ieri il presidente nazionale. Vedremo come. [m. ans.]

Luoghi citati: Moncalieri, Piemonte