La Stampa - Consultazione Archivio

Il progetto interessa altri sei Comuni Il progetto interessa altri sei Comuni Saiitena coordinatrice della pulizia del Banna Gestirà i 10 miliardi della Regione Alveo e barriere i lavori più urgenti Sarà il Comune di Santena a coordinare gli interventi per la «sistemazione idrogeologica» dell'intero bacino del torrente del Banna, finanziati dalla giunta regionale. In tutto 10 miliardi, per allontanare lo spettro di una nuova alluvione e cancellare le tracce lasciate dall'inondazione del novembre '94, che devastò il centro di Santena, la zona industriale di Poirino e le campagne alle porte di Moncalieri. «Un ruolo impegnativo? «Certamente. Ma per la città più colpita della provincia torinese credo sia un giusto riconoscimento di fiducia» ammette il sindaco, Benedetto Nicotra. Il progetto interessa direttamente altri sei Comuni «a rischio»: Villanova d'Asti, Poirino, Pralormo, Cambiano, Trofarello e Moncalieri. Per un percorso complessivo di oltre 32 chilometri, attraverso due province. Ma è soprattutto il territorio di Santena il punto debole del bacino, dove le case del centro si trovano a pochi metri dalle sponde o addirittura a ridosso. Benedetto Ni tra «Colpa di una cattiva programmazione degli insediamenti, che tuttavia adesso bisogna difendere, nel miglior modo possibile - continua Nicotra -. E per farlo si dovrà ripulire l'alveo, aumentare la portata e ridurre le barriere naturali». L'incarico di città «capofila», stando agli indirizzi fissati dalla giunta regionale, servirà a garantire un coordinamento tecnico e dovrà essere svolto con l'aiuto di un comitato ristretto, per assicurare il confronto con le altre amministrazioni locali. Infine ogni Comune dovrà occuparsi del monitoraggio degli interventi sul proprio tratto di torrente. «Entro la fine del mese convocherò in Regione tutti i sindaci interessati, per passare, quanto prima, dalla fase progettuale ai lavori concreti» spiega Nicotra. Il finanziamento regionale sarà utilizzato per completare le opere straordinarie eseguite dal Magistrato del Po, per le quali erano già stati stanziati 3 miliardi. Massimiliano Peggio Benedetto Nicotra