Polemiche sulla legge per la casa di Maurizio Tropeano

Scontro in Regione Scontro in Regione Polemiche sulla legge per la casa Il Piemonte ha una nuova legge che regola i canoni d'affitto degli alloggi popolari. Il Consiglio regionale ha infatti approvato con i voti del centro-destra alcune modifiche alla vecchia legge regionale. Gli mquilini stiano tranquilli: non ci sarà nessun aumento degli affitti. Cambiano invece alcuni criteri di assegnazione. E sui nuovi parametri si sono scagliate le opposizioni. L'accusa è pesante: «Il Polo vuole togliere il diritto alla casa per i conviventi. I nuovi criteri individuano infatti come conviventi solo i soggetti anziani e non autosufficienti». Dura anche la replica della giunta: «E' demagogia - spiega l'assessore Franco Maria Botta -. Non c'è nessun attacco ai diritti dei conviventi. Con questo emendamento si specificano meglio le classi deboli che vanno tutelate». Ma che cosa è successo in aula? L'emendamento è stato presentato da quattro consiglieri di An (Ghiglia, Salerno relatore del disegno di legge, Casoni e Mancuso) ed è così formulato: «Sono considerati componenti del nucleo familiare anche persone non legate da vincoli di parentela o affinità, qualora, alla data di pubblicazione del bando, la convivenza istituita duri almeno da due anni, abbia quale fine l'assistenza a persone anziane o non autosufficiente». Di fatto, con quell'emendamento vengono ristrette le maglie attraverso cui era possibile assegnare alloggi popolari anche a coppie di gay che ne avessero fatto richiesta. Ghiglia spiega: «Discriminazione? No. Chiunque si impegna ad assistere un anziano o un disabile può fare richiesta di una casa. Certo le case pubbliche non ci sono per tutti e dobbiamo fare una scelta. L'emendamento privilegia le famiglie e le convivenze more uxorio e intende dare un aiuto a chi si impegna ad assistere in casa un anziano o un disabile». Secondo le opposizioni, invece, quell'emendamento non solo viola i diritti civili dei gay ma di tutte le coppie di conviventi. Spiega Pino Chiezzi di Rifondazione: «La legge penalizza le fasce più deboli senza prevedere una valutazione dell'impatto sociale dei canoni. Quell'emendamento, poi, limita i diritti delle famiglie di fatto». Anche Carla Spagnuolo (patto) parla di «limitazione dei diritti civili». E il popolare Paolo Ferraris aggiunge: «E' una decisione crudele che renderà infelici molte persone senza promuovere la politica per la famiglia». Duro anche l'attacco di Luciano Marengo, del pds: «E' un grave peggioramento della legge che pone gravi problemi sociali. Questa concezione del nucleo familiare crea una chiarissima discriminazione verso qualunque altra forma e figura di convivenza. Che farà adesso la giunta? Caccerà dai loro alloggi gli inquilini che non rientrano in questi nuovi confini?». L'assessore Botta getta acqua sul fuoco: «Nessuno verrà espulso dalle case. Saranno i nuovi bandi a tener conto delle modifiche. E' un provvedimento a favore della famiglia e che non limita i diritti dei conviventi». Maurizio Tropeano

Persone citate: Botta, Carla Spagnuolo, Casoni, Franco Maria Botta, Ghiglia, Luciano Marengo, Mancuso, Paolo Ferraris, Pino Chiezzi

Luoghi citati: Piemonte, Salerno