Il Tour perde Zaina rivelazione del Giro

Zabel batte Cipollini, Moncassin in giallo Zabel batte Cipollini, Moncassin in giallo Il Tour perde Zaino rivelazione del Giro NOGENT-SUB-OISE DAL NOSTRO INVIATO Qual è il sogno d'un velocista? Misurarsi in duello con Cipollini e batterlo. Il tedesco Zabel, ottimo esponente della categoria, incontra al traguardo della terza tappa un favorevole destino e rifda più di mezza ruota all'illustre rivale. E qual era il sogno del francese Moncassin? Ricevere la grazia d'un abbuono e togliere la maglia gialla allo svizzero Zulle. E' la giornata dei desideri esauditi. Ma sì, ragazzi, divertitevi che poi arrivano le montagne. E' anche la giornata in cui c'è da segnalare uno spiacevole fatto. Enrico Zaina, secondo al Giro e aspirante primattore in Francia, si è ritirato. Colpo alla rotula del ginocchio destro (gonfio come un melone), conseguenza d'una delle numerosissime cadute grazie alle quali il Tour sta superando anche in traumatologia qualsiasi altra gara ciclistica del mondo. Gli ammiratori di questa corsa ne sono molto soddisfatti. Qualsiasi cosa succeda al Tour, fortemente li esalta. Il ricco ciclismo italiano perde dunque una punta d'alta quota. Ne aveva due. Resta Gotti. Secondo fatto (qui entriamo nel varietà). Mirco Gualdi, primo italiano in classifica, voleva diventare frate. Non è una rivelazione tecnica, ma merita rispetto. 0 frate o sciatore. Per quanto risulti notevole il divario tra le due attività, Gualdi così aveva deciso. Erano i tempi del Mondiale giapponese di Outsunomya (1990). Vinse la maglia iridata dei dilettanti e stabilì di procedere a pedali. Sembra abbia ancora, di quando in quando, crisi mistiche. Terzo fatto. Una ragazza di 17 anni, di nome Julie, si presenta ieri mattina alla partenza tutta vestita da diavola. Voglio il diavolo Chiappucci, urla. I gendarmi tentano di allontanarla. Interviene Chiappucci, la ospita nel suo box e, nel corso d'un infernale colloquiò, le promette di vincere il Tour. Quarto fatto. Il corridore giapponese della squadra Polti, Daisuke Imanaka, ubicato nei fondali della classifica, ha trentadue anni e ogni giorno, prima che la tappa si muova, tira fuori dal tascone della maglia la macchina fotografica e che, che, clic, fotografa ruote, cambi, pedivelle, raggi, sellini e catene. Non è un gregario, è uno scienziato di Osaka, spia della celebre fabbrica Shimano. Egli vanta sei vittorie da professionista che, assicura il compagno di squadra Leblanc (un sospettoso), sono l'esatta fotocopia del curriculum dell'ignaro danese Hamburger. Un giallo. Intanto, la corsa persevera nelle sue avanzate al rallentatore. La gradite un'ora di ritardo? Meglio dire: ma certo, fate pure, altrimenti quelli s'offendono e si presentano a mezzanotte. Le lagne erano un'inespugnabile caratteristica del Giro d'Italia. Il Tour, accidenti, ci ha tolto anche quelle. Un doveroso inchino. Abbiamo, prima della sconfitta di Cipollini (che se ne fa lui d'un secondo posto?) al quale non riesce la rimonta, le solite rituali fughe fatue e le solite rituali cacce dei lancieri degli sprinter. Il ginocchio di Zaina ha assunto proporzioni preoccupanti («l'ho sbattuto, ruzzolando, contro il manubrio. Dolore insopportabile»). Mentre Zaina abbandona, si immolano alle telecamere Vanzella, Peeters e Seigneur; quindi, con il resistente Seigneur, si affratellano Lietti e Arieta. Spazzati via a sette chilometri dal traguardo, allorché cipolliniani, moncassinesi e zabeliani cominciano a imperversare. Cipollini non è dell'umore più adatto alla conversazione. In simili circostanze è consigliabile girargli al largo. Sul palco della gloria, Erik Zabel sventola il mazzo di fiori e Frédéric Moncassin sventola Capucine, la figlioletta di diciotto mesi. Il demagliato Zùlle, signorilmente sorride: ci rivediamo sulle Alpi. Oggi, se stiamo buoni e ci comportiamo bene, il Tour cercherà di offrirci un'altra bella volata. Il terreno, da Soissons a Lac de Madine, si adatta agli sprinter di sostanza, un Baldato, uno Zanini, un Museeuw. Gianni Ranieri Ordine d'arrivo: 1. Zabel (Ger) 195 km in 5h 29'21", media kmh 35,524.; 2. Cipollini; 3. Moncassin (Fr); 4. Svorada (Cs); 5. Blijlevens (01); 6. Baldato; 7. Capelle (Fr); 8. Minali; 9. Cambi; 10. Traversoni. Il gruppo con tempo di Zabel. Ritirato Zaina. Classifica: 1. Moncassin; 2. Zùlle a 7"; 3. Berzin a 10"; 4. Olano a 14"; 5. Rijs a 18"; 6. Indurain a 19"; 7. Jalabert a 22"; 8. Boardmana24'';9.Romingera26''; 10. Mauri a 28"; 15. Gualdi a 34"; 26. Chiappucci a 49"; 41. Gotti a 58"; 68. Fondriesta 1*11". Oggi: quarta tappa, da Soissons a Lac de Madine, 232 chilometri. Percorso ondulato. Il tedesco Zabel (sulla sinistra) sorprende e supera Cipollini

Luoghi citati: Francia, Italia