Le incursioni nell'Italia ippoliti e il chi l'ha visto dei pezzi da museo di Alessandra Comazzi

incursioni nell'Italia ciappoliti e il chi Vha visto dei pezzi da museo TIVÙ' & TBVU' incursioni nell'Italia ciappoliti e il chi Vha visto dei pezzi da museo GIANNI Ippoliti, un incursore. Spunta in televisione quando non te lo aspetti, con le sue strisce straniami. «Tempestivo» si intitola il suo nuovo appuntamento, in onda su Raidue intorno alle 2 e un quarto, dopo i cartoni animati e prima dell'Atalia racconta». Un appuntamento che dura pochi minuti, e nel quale viene presentata un'altra Italia, un'Italia marginale, quella che va alle sagre e ai Festival. Non mancano i programmi che se ne occupano (la provincia e le sue storie sono una grande risorsa per il video), ma Ippoliti segue il suo mondo parallelo. Non inchieste, non indagini, ma fulminanti flash che si affidano all'interpretazione del telespettatore presupponendone l'interesse. E se non becchi la striscia, così schiacciata tra gli altri programmi? Pazienza, non c'è modo di recuperare. Ma quali sono le notizie, i servizi? A Maiori, sulla costiera amalfitana, danno il premio «Penne pulite». Non si sa bene a chi, non è quello il punto: il punto è che per esempio viene inquadrato un sa D | punì I esen bambino nei cui occhi c'è tutto il dolore del Sud. Ci sono le spose che sfilano, e c'è lui che chiede: «Lei crede nel matrimonio tra cultura e mondanità?» a chi non solo non sa che cosa rispondere, ma quasi non capisce la domanda. Poi c'è un luogo dove si fa teatro: il teatro di Haifa mette in scena una storia di stupro, in uno spazio dove ci si occupa dei «nuovi linguaggi del disagio giovanile». Ma che fa dunque, Ippoliti, prende in giro? Forse no, lancia un sasso per chi lo vuole raccogliere. Davanti a due milioni di telespettatori è andata in onda per «Mixer Speciale» l'intervista a Priebke, inframmezzata dall'incontro con il direttore del Centro Wiesenthal per l'Europa e dalle testimonianze delle famiglie degli uccisi alle Fosse Ardeatine. Impressionanti le contraddizioni, la sofferenza che ancora è stampata sui volti di persone ormai anziane che erano bambine ai tempi del massacro, e che si videro portare via i parenti, i genitori. Un po' troppo anticipato da altri speciali, il servizio è comunque uno di quegli esempi di televisione che non va all'ammasso. Così come l'«Arte negata», il viaggio attraverso i tesori umiliati e offesi dell'architettura, pittura, scultura italiane. Il programma di Nino Criscenti, con Federico Zeri che fa da guida alla scoperta di questo mondo preziosissimo e maltrattato, doveva andare in onda su Raiuno in due puntate. Poi le puntate sono diventate tre, le sere spostate: insomma, i soliti pasticci che accadono quando si deve trasmettere fuori del coro. Ma che è anche divertente, come il «Chi l'ha visto» degli arredi dei palazzi misteriosamente spariti. Ieri sera «Prima della prima», il programma di Raitre sul «dietro le quinte» della lirica, ha chiuso la sua stagione con Claudio Abbado che provava Schoemberg al Teatro Valli di Reggio Emilia. Vedere le prove può essere gradevole quasi come assistere allo spettacolo compiuto: l'idea del divenire nelle braccia di Abbado. Tutto ai margini della televisione. Alessandra Comazzi «LÌ

Persone citate: Abbado, Claudio Abbado, Federico Zeri, Ippoliti, Nino Criscenti, Priebke, Wiesenthal

Luoghi citati: Europa, Italia, Maiori, Reggio Emilia