L'ultima sconfitta di Margaux

Los Angeles, i medici: «Decesso per cause naturali, non è stato un suicidio» Los Angeles, i medici: «Decesso per cause naturali, non è stato un suicidio» i/ultima sconfitta di Margaux Morta in solitudine la nipote di Hemingway NEW YORK. Era diventata famosa per via del nonno e per un'astuzia del caso è stata trovata morta proprio lo stesso giorno in cui il nonno, Ernest Hemingway, decise di andarsene con un colpo di fucile: il 2 luglio 1961. Erano preoccupati, gli amici di Margaux Hemingway, perché non la vedevano e non la sentivano da giorni. Hanno avvertito la polizia, gli agenti sono penetrati nella sua casa di Santa Monica, in California, e hanno trovato il suo corpo già aggredito dal processo di decomposizione. Aveva 41 anni, aveva avuto momenti di gloria come modella e poi come attrice, ma poi la sua fortuna era scemata, risucchiata da due matrimoni falliti, un lungo viaggio nell'alcol e nella bulimia, tanto che i produttori di Hollywood si erano dimenticati di lei. «Era molto depressa», dicono ora gli amici. E anche se almeno per ora le autorità escludono la possibilità del suicidio, salvo essere smentite - spiegano - dai risultati dell'autopsia che dovrebbe avere luogo oggi, la sua morte è stata vista come una sorta di continuazione di una lunga tragedia familiare. Anche l'autore di «Per chi suona la campana» e di «Addio alle armi» soffriva di depressione, ebbe i suoi bravi problemi di alcol ed era tormentato dall'ombra del padre, anche lui suicida. Margaux era la figlia di Jack, il primo figlio di Ernest Hemingway, e sorella di Mariel, anche lei attrice, che adesso ha 34 anni. Era bellissima e all'inizio degli Anni 70 la sua immagine invase i muri delle città di tutto il mondo come «testimonial» dei cosmetici Fabergé. Poi, nel 1976, il debutto nel cinema in «Lipstick» assieme alla sorella Mariel, allora solo quattordicenne. Il suo ruolo era quello di una modella che viene violentata e che cerca la sua vendetta nei confronti dello stupratore. Non fu un successo travolgente, ma la sua carriera negli studi di Hollywood continuò per un certo tempo. Fra gli altri film da lei girati ci sono «Mi chiamano Bruce», «Sotto il ponte di Brooklyn», «La macchina che uccide» e «Sfida mortale», tutti di successo medio, mentre la sorella Mariel sembrava raccogliere di più con la sua partecipazione a «Manhattan» di Woody Alien e a «Superman IV», considerato il migliore della serie, peraltro non eccelsa. Fra le «ragazze Hemingway», dicevano con la solita cattiveria a Hollywood, è Mariel l'attrice vera. Arriva così il periodo buio. Margaux sente la sua bellezza sfiorire, vede il suo corpo ingrassare e si lancia in una lunga catena di diete che le minano il fisico, mentre il suo matrimonio di 11 anni con Bernard Foucher (il primo, con Errol Wetson, era durato appena un anno) si avvia al naufragio. L'ultima occasione di riprendere la carriera le viene recentemente, attraverso uno show televisivo girato nel parco marino di San Diego, in California. Ma neanche quello è un grande successo. «Non sapeva più che fare per raddrizzare la sua carriera», dice Bill Minson, un pastore che raccoglieva le sue confidenze. «Mia moglie, sua grande amica, mi ha detto che negli ultimi tempi aveva assistito a molte crisi di pianto di Margaux», dice David Mirish, il suo agente. L'ultimo a vederla viva è stato un suo vicino, sabato scorso. «Mi è apparsa inquieta», ha detto. Franco Pantarelli Il cadavere, decomposto, è stato trovato nello stesso giorno in cui, nel '61, si sparò il nonno La depressione l'aveva aggredita dopo due matrimoni falliti e i guai con alcol e bulimia g Margaux Hemingway in una delle foto apparse su «Playboy» negli Anni 80 A fianco il nonno Ernest e sopra un agente di polizia davanti alla villa dell'ex modella a Santa Monica

Luoghi citati: California, Hollywood, Los Angeles, Manhattan, New York, San Diego