Balestrini uno schiaffo ai poeti

polemica. L'ex del Gruppo 63 organizza un raduno a Venezia. E attacca i colleghi polemica. L'ex del Gruppo 63 organizza un raduno a Venezia. E attacca i colleghi Balestrini, uno schiaffo ai poeti «Il '900 italiano è un lungo sonno» POETI miei cari, colleghi scrittori, uscite dal guscio, cambiate pelle e rinnovatevi. L'Italia della poesia as somiglia all'Albania, vive in una situazione di arretratezza. L'esortazione arriva da una voce più che autorevole, dallo scrittore Nanni Balestrini. Oggi s'inizia il Festival «Venezia-Poesia», organizzato dall'ex esponente del Gruppo 63 a cui parteciperanno circa 50 scrittori di tutti i Paesi (tra cui Taslima Nasrin, condannata a morte in Bangladesh), e prevede performance, recital poetici, danza e esposizioni di poesia visiva. H raduno si apre con un volantinaggio di poesie da parte di letterati, tra cui lo stesso Balestrini, che si arrampicheranno sulla Torre dell'Orologio e inonderanno di loro testi poetici i piccioni e i turisti che stazionano in piazza San Marco. L'idea della lirica che cade dal cielo vuole essere una provocazione e rievocare quelli che Balestrini considera i tempi d'oro della poesia italiana, quando i futuristi esordivano proclamando la rivolta contro la tradizione letteraria e la volontà di appioppare uno schiaffo al gusto del pubblico passatista. Uno schiaffo rivitalizzante Balestrini vorrebbe darlo all'odierna poesia, a proposito della quale sviluppa pessimistiche considerazioni. «Siamo in un momento di grande stagnazione del discorso poetico. Si parla molto del boom della poesia. Il successo dei Miti mondadoriani lo dimostra. Ma è anche una testimonianza che, se i nostri poeti si svegliassero dal lungo sonno in cui sono piombati acquisterebbero lettori e consensi dal mercato». Non c'è nessuna vitalità nelle ultime generazioni né, come qualcuno sostiene, l'Italia è un Bel Paese di lirici innovativi: Balestrini è convinto che la crescita e lo sviluppo si siano fermati agli Anni 60. «Ci sono stati momenti in cui la nostra poesia si è trovata a un livello europeo e poi ha fatto marcia indietro verso il regionalismo e realtà particolari. I primi dieci anni del secolo sono stati fecondi. Il Futurismo, la rivista Lacerba, Campana, Ungaretti, Palazzeschi, hanno rappresentato il meglio del '900 e poi la poesia italiana si è rifugiata in un alveo molto ristretto». Pochissimi gli scrittori capaci di cogliere gli stimoli presenti a livello internazionale: nemmeno Montale, secondo Balestrini, ha saputo compiere un vero salto di qualità. «L'autore degli Ossi di seppia inizia la sua avventura poetica legato a situazioni locali, tagliato fuori dalle grandi esperienze europee. Solo nell'ultima produzione della sua vita cambia registro». Nemmeno Saba ha rappresentato una vera, moderna rivoluzione e neppure Quasimodo. Neanche Bertolucci («Non si è reso conto dell'avanzata della modernità») o Pasolini («Non era un poeta, né un narratore, ma un saggista molto brillante, un eccellente polemista») hanno avuto una carica di novità. Sono fioriti in questo deserto solo alcuni talenti, a volte misconosciuti, ma portatori di un afflato lirico veramente significativo: tra questi Emilio Villa e Amalia Rosselli. Poi, finalmente, ecco farsi avanti l'armata dei magnifici «Novissimi»: Porta, Giuliani, Fagliarani, Sanguineti e lo stesso Balestrini. A questo drappello, osserva l'autore di Vogliamo tutto, si possono aggiungere i nomi di Corrado Costa, Adriano Spatola, Giulia Niccolai, Franco Beltrametti. Dopo i ruggenti Anni 60 c'è stato un gran buio e solo di recente sono apparse delle luci: sono scrittori poco noti al vasto pubblico che si muovono su una linea sperimentale come Marcello Frixione, Biagio Cepollaro, Lello Voce, Marco Berisso, Paolo Gentiluomo. Per Balestrini poi hanno niente o poco da dire autori molto più conosciuti, affermatisi negli Anni 7080, come Maurizio Cucchi, Giuseppe Conte, Milo De Angelis, Valerio Magrelli. «La loro è una poesia crepuscolare, in cui si sente qualcosa di vecchio. Gli scrittori di questa generazione si sono scagliati contro il Gruppo 63 trovandolo superato. Ma loro hanno ripiegato sul lirismo e sul provincialismo». Allora cosa deve fare la poesia per rinnovarsi? «Il romanzo ha ritrovato slancio rifacendosi al cinema, al fumetto, ai mass media. In questa rassegna ho incluso il rap, un tipo di musica in cui le parole sono molto importanti. La poesia in America o in Inghilterra va incontro al pubblico, offre immagini di vita vissuta e non argomenti trattati in modo aulico e pretenzioso come accade da noi». Della scarsa energia dei versi degli autori più recenti è profondamente convinto anche Edoardo Sanguineti che parteciperà alla manifestazione veneziana con un proprio testo messo in scena da un teatro di marionette e accompagnato dalla musica di Luciano Belio: «Gli Anni 50-60 sono stati vivi e dinamici. Oggi ci troviamo in una condizione poco esaltante. Ho viaggiato molto per partecipare a festival di poesia in questi ultimi tempi. Da Israele ai Paesi europei la condizione è sempre la stessa: non c'è stata una svolta significativa. Speriamo nel Duemila». Mirella Sem Un festival-provocazione con 50 scrittori di tutti i Paesi: faranno cadere i loro testi dalla Torre dell'Orologio sui turisti di piazza San Marco «Solo i primi 10 anni del secolo sono stati fecondi, poi non si salva nemmeno Montale» «E le nuove generazioni, da Conte a De Angelis, ripiegano sul lirismo e sul provincialismo» i i o e o a o o m i è i l e è i a o o a «Solo i primi 10 anni del secolo sono stati fecondi, poi non si salva nemmeno Montale» «E le nuove generazioni, da Conte a De Angelis, ripiegano sul lirismo e sul provincialismo» dunque così provinciale la lirica del nostro '900? «E'vero il contrario, la poesia italiana è stata tanto più internazionale quanto più legata al proprio specifico linguico - osserva il poeta Vali, studioso delle avansaggio Profilo del Dadaesempio, esistono tra"minori" due grandi Tessa, che scrive in diase, e Angelo Maria Bicui opera si avverte la za delle radici siciliannon deve preparare pima sfornare specialità.finisce nella nouvelle cAnche lo scrittore Mchi dissente da Balestrile la poesia italiana? 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Luoghi citati: Albania, America, Bangladesh, Inghilterra, Israele, Italia, Venezia