Cgil, congresso tra due fuochi di Paolo Patrono

Cgil, congresso tra due fuochi Cgil, congresso tra due fuochi Cofferati affronta Prodi e i «duri» del sindacato ROMA. Per la prima volta nella sua storia la Cgil, da oggi riunita a congresso al PalaFiera di Rimini, deve scegliere se diventare un «sindacato di governo» o restare all'opposizione. Anche verso un governo amico di centro-sinistra, con ministri pidiessini, la forza politica che è pure il serbatoio naturale del sindacato, che sollecita sacrifici a tutti. Anche ai lavoratori. Ma naturalmente c'è una terza via, una linea d'autonomia che mira a conciliare la tutela degli interessi di chi lavora senza rischiare, però, la rottura con il governo Prodi. E questa difficile ricerca di equilibrio è affidata a Sergio Cofferati, al suo primo congresso da segretario generale, il più giovane nella carica ereditata nel giugno del '94 da Bruno Trentin dopo un voto che lo aveva visto prevalere largamente su Alfiero Grandi. Oggi Grandi, sfortunato candidato alle elezioni del 21 aprile, è diventato responsabile del lavoro nel pds, e Cofferati non si trova di fronte nessuno sfidante pericoloso. Le tesi congressuali della sua maggioranza hanno infatti coagulato l'87% dei consensi, e dei delegati, lasciando soltanto 1*11% al documento di «Alternativa sindacale», la corrente di sinistra che guarda a Rifondazione comunista, e appena qualche spicciolo percentuale a «Cara Cgil», terza componente marginale e limitata alla funzione pubblica. Allora, sarà un congresso tutto in discesa per il segretario generale? Niente è scontato, perché il clima si è improvvisamente acceso negli ultimi giorni, sia sul fronte esterno che su quello interno. Polemica con Prodi. Cofferati è sceso infatti in campo per contrastare seccamente le decisioni del governo contenute nel documento di programmazione economica e fi- nanziaria per il '97. Non va giù alla Cgil, infatti, il tetto dell'inflazione al 2,5%, a causa dei riflessi che potrebbe avere sul rinnovo dei contratti ancora aperti, in quanto la Confindustria ha fatto subito sapere che questo limite «deve valere per tutti». E inoltre, Cofferati ritiene «molto arrischiata» la suddivisione della prossima Finanziaria fra tagli e entrate, che per la netta prevalenza dei risparmi rischia di incidere pesantemente sullo Stato sociale, nei settori della sanità, previdenza e amministrazione pubblica. La polemica ha raffreddato di colpo i rapporti con la Cisl, che appoggia Prodi, ma soprattutto il clima fra governo e Cgil, con disagio evidente anche nel pds. La rivolta della Fiom. Il potente sindacato dei metalmeccanici guidato da Claudio Sabattini ha ancora aperta la sua vertenza contrattuale e il «tetto» dell'inflazione al 2,5% è una mina che si aggiunge alla già difficile trattativa con Fedenneccanica. Ma in realtà, il malessere di Sabattini nei confronti della leadership di Cofferati ha altre motivazioni. La Fiom reclama un sindacato «indipendente», ha rilanciato il conflitto, ha deciso di respingere la politica di concertazione, dello «scambio», come la definisce negativamente, attuata dalla Cgil negli ultimi anni dopo gli accordi del '92-93. Perché, sostiene Sabattini, si sarebbe risolta in un danno per i lavoratori. Ma di questa politica Cofferati è invece un convinto assertore. Insomma, a Rimini si consumerà un confronto serrato tra il pragmatico Cofferati e il duro Sabattini, che malgrado una rivalità personale aveva comunque sottoscritto la mozione di maggioranza. Ma il leader della Fiom è poi rimasto deluso dal¬ l'intervento di Cofferati al recente congresso dei metalmeccanici e dalla tribuna di Rimini potrebbero risuonare vivaci polemiche. La piattaforma. Lo slogan di Rimini è «il lavoro a congresso» a riprova di quello che sarà il tema di fondo. Dunque, un nuovo progetto sociale dopo i rivolgimenti economici degli ultimi anni e il processo di globalizzazione dei mercati, con al primo posto un recupero dell'occupazione agevolato da una riduzione dell'orario di lavoro con obiettivo le 35-32 ore settimanali nei prossimi cinque-dieci anni con una legge che fissi il nuovo orario legale a 40 ore. E si discuterà anche di flessibilità del lavoro, normativa e sala riale, su cui si è ingaggiato un braccio di ferro con Confindustria. Gli invitati. A sorpresa, in platea ci sarà anche Silvio Berlusconi, «il nemico dei pensionati» sfrattato dalla potente spallata sindacale da Palazzo Chigi. E per la prima volta ci sarà anche il leader del sindacato Cisnal, Mauro Nobilia. Scontata la presenza dello stato maggiore della sinistra, D'Alema e Bertinotti in pri ma linea, come anche di Dini e dei leader deU'Ulivo. Per il governo, parlerà il vicepresidente del Consiglio Veltroni. Nessuna notizia, dopo le ultime polemiche, sulla presenza di Prodi. Paolo Patrono MdftEftAft FRANCO CHIR1ACO Chimici AGOSTINO MEGACE Tessili CARLO GHEZZì Responsabile Organizzativo CESARE DAMIANO Fiom SOCIALISTI WALTER CERFEDA GUGLIELMO EPIFANI CLAUDIO SABATTINI Pioni GIORGIO CREMASCHI Fiom PAOLO NEROZZI Funzione Pubblica

Luoghi citati: Rimini, Roma