L'Aprilia mette sotto accusa i suoi piloti di Enrico Biondi
Dopo gli errori in Olanda di Perugini e Rossi nella 125 e di Romboni nella 500 MOTOMONDIALE Dopo gli errori in Olanda di Perugini e Rossi nella 125 e di Romboni nella 500 L'Apriliq mette sotto accusa i suoi piloti // ds Pemat: soltanto Biaggi non merita critiche ASSEN DAL NOSTRO INVIATO Del passaggio di 120 mila persone che sabato mattina avevano preso d'assalto il circuito olandese, restano solo un mare di lattine di birra vuote e un quantitativo mostruoso di rifiuti. Salutata la fredda e piovosa Assen, tutti i team sono ormai in viaggio verso la Germania, dove domenica prossima si correrà al Nurburgring la nona tappa del Motomondiale. La preparazione del nuovo appuntamento servirà alle squadre italiane come stimolo per tornare alla vittoria e per scordare il peggior momento degli ultimi anni. Ma chi non dimenticherà tanto facilmente quanto è accaduto in Olanda è Carlo Pernat, direttore sportivo dell'Aprilia. Ieri, a fine gara, il suo umore era uguale al colore dello sponsor tabaccaio: nero che più nero non si può. Un'Aprilia sul podio (quella di Biaggi) e poi le sberle per le vittorie della Honda in 125 (che scavalca la Casa italiana nella classifica costruttori) e soprattutto il ko pesante nella classe 500, dopo una vigilia che aveva fatto sperare nella vittoria. «Diciamo che le frustrate, qualche volta, fanno bene - dice -, Hanno il potere di riportarti con i piedi per terra. Basta una volta, però, perché alla seconda razione perdi la pazienza». Entriamo nei dettagli. «Sicuramente nella 125 siamo andati male, molto male. A questo punto a Stefano Perugini e Valentino Ros¬ si un discorsino s'impone. Bisognerà forse spiegare loro che le gare si vincono all'ultimo giro, non c'è bisogno di vincerle dopo tre o quattro curve. Nella 250 non mi pare proprio il caso di fare appunti a Biaggi: in quelle condizioni il terzo posto vale una vittoria. Mi spiace piuttosto per Locatelli, bersagliato dalla sfortuna. Speriamo di recuperarlo per Donington, a fine mese. Al Nurburg, intanto, correrà Lucchi (collaudatore Aprilia, ndr), molto motivato dopo il 2° posto del Mugello». E veniamo alle dolenti note: la classe 500. Pernat non trattiene un lungo sospiro: «Devo essere sincero: l'errore di Romboni (ostacolato da due piloti, si è ritrovato nella corsia dei box. Credendo di essere stato penalizzato, invece di rientrare si è ritirato, ndr) proprio non me l'aspettavo. Ma non è tutto: Doriano deve imparare a partire bene, perché non è possibile fare 5 prime file e poi, al verde, trovarsi fermo e vedere gli avversari sfilare via. Lui dice che in prova le partenze gli riescono. Sarà, ma in gara le cose vanno diversamente». Anche il motore, però... «Vero. E non lo nascondo: qualche problema di motore ancora l'abbiamo. Ogni tanto rompiamo, come sabato nelle prove del mattino, ogni tanto grippiamo... Ouesto può anche pesare sul morale del pilota. Ecco, non vorrei che Romboni perdesse fiducia nel lavoro che svolge. E proprio l'ultima cosa che deve fare. Forse siamo noi a doverlo mettere nelle condizioni di correre per vincere». Dopo otto gare Aoki ( 125) ha 49 punti di vantaggio, Biaggi (250) ne ha 60 e Doohan (500) 53. Giochi fatti per il Mondiale? «Per quanto riguarda Max, penso di sì. Se anche quando sta male arriva terzo, per gli altri c'è poco da fare. Così come per Doohan, sempre più lanciato verso nuovi record. Nella 125, però, rivendico all'Aprilia la volontà di vincere ancora molte gare: magari Aoki sarà imprendibile, ma vogliamo portare via alla Honda il trofeo marche che oggi sarebbe suo. Spiace aver buttato al vento punti preziosi nelle ultime gare, ma non staremo con le mani in mano: il trofeo 125 sta bene nella nostra bacheca, a Noale». Novità per la Germania? Arriveranno pezzi nuovi, inediti? «No, l'ùitervallo tra un Gran Premio e l'altro è troppo breve. E poi scusate: l'Aprilia 125 di Perugini è l'ultima evoluzione, con la quale ha vmto m Francia. Guanto ai problemi denunciati da Biaggi sulla 250 (tendeva a ingolfarsi) non sarei preoccupato: Max ha potuto provare pochissimo. Sono malanni che si curano con una buona messa a punto. Per la 500 qualcosa abbiamo in cantiere, ma c'è poco tempo. Vedremo». La nuova parola d'ordine, da oggi? «Far dimenticare Assen conclude Pernat - e tornare a vincere subito. Gli schiaffi fanno male e io non li digerisco». Enrico Biondi La spettacolare caduta ad Assen di Rossi nella 125 (foto a lato), per fortuna senza conseguenze: il pilota dell'Aprilia è stato tradito dalla sua esuberanza, che dovrebbe imparare a dominare Perugini invece è finito a terra per non tamponare Cecchinello
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