E vola il duo Hill-Villeneuve

Ferrari, domenica nera E vola il duo Hill-Villeneuve Damon: il Mondiale? Per ora penso a Silverstone UN FACILE SUCCESSO OMAGNY COURS UANDO ho visto esplodere il motore della Ferrari di Schumacher ho avuto paura. Temevo di scivolare sull'olio sparso sull'asfalto. E vedevo poco perché ne avevo anche parecchio sulla visiera. Poi, in un secondo, ho capito che tutta la corsa sarebbe cambiata, per me. Non mi restava che prendere una buona partenza». E così è stato: Damon Hill, da solo in prima fila, si è insediato al comando e nessuno lo ha più visto. Sesta vittoria stagionale, su nove gare, per l'inglese. E si tratta anche del 19° successo in carriera, che lo porta nell'Olimpo dei migliori, appena alle spalle di Schumacher (20) e di gente come Piquet, Lauda e Fangio. Damon, con 25 punti di vantaggio in classifica su Villeneuve, è avviato a vincere in carrozza il Mondiale. E sarebbe la prima volta che il figlio di un campione (suo padre Graham si aggiudicò il titolo nel '62 e '68) centra una simile impresa. E' tuttavia difficile stabilire se i meriti siano tutti di Damon. Sicuramente Hill è un ottimo pilota. Ma la supremazia della sua Williams ha un ruolo determinante nel portare a questi risultati. Lo dimostra, ni questa occasione, il secondo posto di un debuttante, seppure di qualità, come Villeneuve. Il canadese ha gareggiato con il collo imprigionato in un piccolo busto tipo Minerva, dopo il brutto incidente di sabato. Ma non ha avuto alcuna difficoltà a staccare tutti gli altri avversari. Parlano chiaro anche i distacchi inflitti ai piazzati: 46" alle Benetton di Alesi e Berger, 1 '02" alla McLaren di Hakkinen, un giro a quella di Coulthard. Hill e Villeneuve hanno fatto quello che hanno voluto, senza neppure doversi assumere rischi. Persino la Renault (che ieri ha raggiunto un risultato storico: per la prima volta le quattro vetture sulle quali erano montati i suoi motori si sono piazzate ai primi quattro posti) sembra stupirsi. Bernard Dudot, direttore tecnico della Casa francese, ha detto: «Noi forniamo a Williams e Benetton quattro propulsori esattamente identici. La differenza la fanno i telai, l'aerodinamica ed eventualmente i piloti. Non capisco le critiche di Alesi che in questi giorni ha continuato a borbottare sul cattivo fuzionamento del nostro 10 cilindri». In effetti Jeanburrasca, seppure contento di trovarsi per la prima volta sul podio in un Gran Premio di Francia, ha detto di non essersi trovato molto bene con la sua Benetton: «Ho lottato con la vettura per gran parte della gara. Era perfetta solo all'inizio. Poi i freni hanno preso a non funzionare e anche dietro c'era qualcosa che non andava bene. Per questo motivo non ho potuto opporre resistenza al sorpasso di Villeneuve che mi ha superato facilmente al 37° giro». Tornando a Hill, si è detto ancora prudente per quanto riguarda il campionato: «Certo sono in un'ottima posizione. Dopo i due passi falsi di Montecarlo e Montreal non mi aspettavo di sicuro di recuperare così in fretta e nella maniera migliore. Ma la stagione è ancora lunga. Negli scorsi anni si è visto che non si può stare tranquilli, che spunta sempre qualcuno in grado di fornire sorprese. Ora, comunque, mi piacerebbe vincere il prossimo G.P. d'Inghilterra a Silverstone». Ma chi potrebbe essere il rivale potenziale, a questo punto? «Beh, per fare un esempio, Jacques Villeneuve. Sono sicuro che lui continuerà la battaglia sino a quando non avrà perso matematicamente». E il canadese, tanto per non fare sorgere dubbi, ha risposto: «Questo è sicuro. Non mi arrenderò sino alla fine». Frank Williams, ancora ieri, ha parlato chiaro: «Non ci saranno mai ordini di scuderia fra i miei due piloti. Vincerà sempre chi andrà più forte». Nessuna tattica, ieri, neppure alla Benetton. Alesi e Berger si sono sfidati senza esclusione di colpi per il 3° posto, risultato alla fine della gara l'unico vero motivo d'interesse un po' spettacolare. Ma entrambi avevano qualche problema e alla fine l'austriaco ha rinunciato a tentare un sorpasso. «Siamo contenti del risultato - ha dichiarato Briatore - anche se non è il massimo. Se Jean non avesse avuto difficoltà con i freni, sarebbe andata in un'altra maniera. Poi, negli ultimi minuti, era inutile che Berger corresse rischi: comunque non poteva raggiungere Villeneuve». . [c. eh.] L'inglese: «Quando è esploso il motore di Schumi ho avuto paura; subito dopo ho capito che tutto diventava più facile» SQUALIFICATO A FINE GARA Dodici vetture classificate, nove ritiri, un pilota squalificato. Questo il succo del Gran Premio di Francia di Formula 1, una gara senza troppe emozioni e dalla storia già delineata sin prima del via. Ecco la cronaca. GIRO DI SCHIERAMENTO. Dopo 2 km, gran fumata della Ferrari di Schumacher che deve accostare e non si presenta sulla griglia. VIA. In testa subito Hill, seguito da Alesi, Hakkinen, Villeneuve, Berger e Brundle. 6° GIRO. Irvine, partito per ultimo, è già quindicesimo. Ma deve rientrare ai box con il cambio bloccato. 21° GIRO. Cominciano i pit-stop per il primo dei due rifornimenti di benzina e cambio di gomme. Alesi apre il cai-osello, lo chiude al 30° giro Villeneuve, che per la sosta di Hill va al comando per soli tre passaggi. Dopo le fermate, Hill ancora in testa, davanti a Alesi, Villeneuve, Hakkinen, Berger, Culthard. 37° GIRO. Unico vero sorpasso. Villeneuve all'interno passa Alesi alle prese con problemi ai freni e si installa in seconda posizione. 42° GIRO. Seconda tornata di pit-stop. Nessun problema o incidente. Si riparte in fila indiana per finire con Hill trionfatore solitario. DOPO GARA. Alle verifiche tecniche di scopre che la Sauber di Herbert (che si era classificato all'I 1° posto) è irregolare. La squalifica viene comminata per un deflettore più alto del consentito di ben 15 cm (quello della Ferrari era di 1,5 era). Ma si tratta di un'appendice aerodinamica diversa da quella di Maranello: se fosse stata spostata indietro di 2 cm sarebbe stata regolare. Commissari, comunque, inflessibili. E subito dopo colpiscono anche la Benetton con una multa: 10 mila dollari (oltre 15 milioni di lire) perché due meccanici, durante le soste al box delle vetture di Alesi e Berger, si erano sistemati in una zona considerata pericolosa. COSI' AL TRAGUARDO: 1. Hill (Williams Renault) 72 giri pari a km 305,814 in Ih 36'28"795 alla media di km/h 190,183; 2. Villeneuve (Williams) a 8"127; 3. Alesi (Benetton) a 4B"442; 4. Berger (Benetton) a 46"859; 5. Hakkinen (McLaren) a l'02"774; 6. Coulthard (McLaren) a 1 giro; 7. Panis (Ligier) a 1 giro; 8. Brundle (Jordan) a 1 giro; Barrichello (Jordan) a 1 giro; 10. Salo (Tyrrel) a 2 giri; 11. Rosset (Footwork) a 3 giri; 12. Lamy (Minardi) a 3 giri. GIRO PIIC VELOCE: il 48° media di 194,631. di Villeneuve (Williams) in l'18"610 alla RITIRI E CAUSE: giro per lo schieramento: Schumacher (Ferrari), motore; 3° giro: Montermini (Forti), impianto elettrico; 3° giro: Fisichella (Minardi), pompa della benzina; 6° giro: Irvine (Ferrari), cambio; 11° giro: Verstappen (Footwork), uscita di pista; 29° giro: Diniz (Ligier), motore; 30° giro: Badoer (Forti): pompa benzina; 34° giro: Katayama (Tyrrell), motore; 57° giro: Frentzen (Sauber), acceleratore bloccato. CLASSIFICA MONDIALE PILOTI (dopo nove gare): Ì.Hill, punti 63; 2.Villeneuve, 38; 3. Schumacher, 26; 4. Alesi, 25; 5. Coulthard, 14; 6. Hakkinen, 12; 7. Panis, 11; 8. Berger, 10; 9. Irvine, 9; 10. Barrichello, 7; 11. Frentzen, 6; 12. Salo, 5; 13. Herbert, 4; 14. Brundle, 2; 15. Verstappen e Diniz, 1. CLASSIFICA MONDIALE COSTRUTTORI 1. Williams Renault, punti 101; 2. Ferrari e Benetton Renault, 35; 4. McLaren Mercedes, 26; 5. Ligier, 12; 6. Sauber Ford, 10; 7. Jordan Peugeot, 9; 8. Tyrrell Yamaha, 5; 9. Footwork, 1. PROSSIMO APPUNTAMENTO: Gran Premio d'Inghilterra, il 14 luglio sul circuito di Silverstone. Villeneuve, Damon Hill e Alesi è il podio del G. P. di Francia