C'era la Regina

Cera la Regina Cera la Regina Anche Elisabetta alla finalissima LONDRA. Cinque minuti prima dell'inizio della finale degli Europei, alle 18,55 ora di Londra, lo stadio di Wembley, quasi esaurito, si è fermato per qualche istante. Dopo il silenzio, è esploso in un fragoroso applauso: è arrivata a bordo campo la regina Elisabetta. Gonna chiara, giacca verde con cappellino in tinta, la sovrana era accompagnata dal presidente dell'Uefa Lennart Johansson, ed è stata accolta dall'inno nazionale «God Save the Queen», cantato a squarciagola da buona parte degli spettatori, segno che sono stati molti gli inglesi che hanno deciso di recarsi allo stadio nonostante l'assenza della nazionale di casa. Dopo l'esecuzione degli inni dei due Paesi finalisti, Germania e Repubblica Ceca, alla Regina sono stati presentati uno per uno i ventidue giocatori, e la terna arbitrale. Pairetto, stringendole la mano, ha fatto un inchino. Molto a suo agio il capitano tedesco Klinsmann, seppure emozionato, e impacciato invece il ceco Kadlec. Poi Elisabetta ha preso posto nel palco reale di Wembley. Vicino aveva Johansson, poi il cancelliere Kohl, il presidente ceco Havel e il primo ministro britannico John Major. Poco distanti, si trovavano invece il presidente del Ciò, Juan Antonio Samaranch, e quello della Fifa, Joao Havelange, che hanno parlato a lungo prima della partita.

Luoghi citati: Germania, Londra