Pippo Franco Pamela grandi forme e il fantasma di Gigi Sabani di Alessandra Comazzi

TIVÙ'& TIVÙ1 TIVÙ'& TIVÙ1 Pippo Franco, Pamela grandi forme e il fantasma di Gigi Sabani NATURALMENTE il nome di Gigi Sabani non è stato neppure fatto nella prima puntata del varietà dal titolo quasi profetico, se non altro allusivo, «Sotto a chi tocca», in onda da sabato su Canale 5. Adesso è condotto da Pippo Franco oltre che dalle curve di Pamela Prati, che, come le ha detto il suo collega, «rappresenta degnamente l'Italia, con i seni e i golfi della Liguria, l'opulenza dell'Emilia Romagna, gli occhi neri della sua Sardegna, le labbra rosse come un tramonto siciliano» (questa la diceva già Domenico Modugno in «Rinaldo in campo», una trentina abbondante di anni fa, nulla si crea, nulla si distrugge). A proposito di seni: ma se li sarà rifatti anche lei, che ne vantava la perfetta autenticità? L'altra sera sembrava ancora più in forma, cioè in grandi forme. Non si sa come sarebbe stato lo spettacolo se avesse avuto la conduzione di Sabani, probabilmente non lo sanno nemmeno loro: a parte l'idea di base (in questo caso una gara tra regioni), tutto si costruisce, negli im| provvisatissimi varietà della te1 levisione italiana, sul momento, chi c'è c'è e quel che dice dice. Infatti l'impronta di Pippo Franco è quella del Bagaglino: si è messo la fascia da sindaco (il «sindaco d'Italia») e si è comportato come avrebbe fatto in uno dei «Biberon» o degli «Champagne» o delle «Rose rosse» di recente memoria. Con battute di «satira politica» di questo genere: «D'Alema ha apertamente dichiarato: "Noi per Bossi nutriamo due grandi speranze: la prima, che nella sua folle corsa lui sterzi bruscamente a sinistra; la seconda che abbia le gomme lisce"». Probabilmente Sabani non si sarebbe avventurato in terreno tanto ardito, preferendo le sue imitazioni. Quel che è certo è che avrebbe cominciato a lavorare all'ultimo momento. Ed ecco perché gli show che compaiono sul nostro video sono più o meno tutti uguali: perché su un piccolo, spesso misero spunto, si costruisce il programma, grazie al talento televisivo dei conduttori. E quando il talento non c'è, vanno bene le grandi forme con cui lustrarsi gli occhi. La perdita delle prove, è stata una bella perdita. A proposito dello spunto: la gara tra regioni la fa¬ ceva già uno dei vecchi spettacoli abbinati alla Lotteria di Capodanno: si chiamava «Gran Premio», stagione '63-'64. Le squadre che si sfidavano sabato nel ballo nel canto e nel tiro con l'arco erano l'Emilia Romagna, capitanata da Iva Zanicchi e la Campania, con Marisa Laurito. Quindi: un giochino, un conduttore, una bella donna, un paio di ospiti, qualche balletto, un comico. E vai con la due. Oltre a Maurizio Mattioli, anche lui del Bagaglino, ci sono a «Sotto a chi tocca» Zuzzurro e Gaspare, che applicano una formula del loro spettacolo teatrale: si fanno dare un tema, e su quello improvvisano uno sketch. In tv hanno usato le telefonate-input del pubblico (con due limiti mica male: la politica e Sacchi). Quindi si sono limitati a prendere in giro i soliti protagonisti dello spettacolo, Panetti in testa. La coppia comica, definita da Pippo Franco «terribile ma meravigliosa» è semplicemente comica per mestiere, e quindi riesce persino a divertire un po'. Ascolto, 4 milioni 349 mila spettatori, record della serata. Alessandra Comazzi

Luoghi citati: Campania, Emilia Romagna, Italia, Liguria, Sardegna