Sussurri e addii a Ivrea, valzer di poltrone al «Biscione» di Valeria Sacchi

Sussurri e addii a Ivrea, valzer di poltrone al «Biscione» GLI UOMINI E GLI AFFARI Sussurri e addii a Ivrea, valzer di poltrone al «Biscione» Corrado Passera esce dall'Olivetti e il titolo perde quota. Gli investitori si chiedono se questo significhi la chiusura di un ciclo, visto che il giovanotto è di quelli che non lasciano mai le cose a metà. Forse la spiegazione è più semplice. Passera ha riportato in equilibrio l'infernale settore dei personal e pensa che questo sia il momento per andarsene senza traumi. Non ha appena confermato anche il presidente di Ibm Semea, Tomaso Quattrin, che è un anno di ripresa per i pc? Non tutti però si accontentano di questa spiegazione. I soliti bene informati, ad esempio, già sostengono ( e Ivrea smentisce) che sia allo studio un aumento di capitale Olivetti riservato all'alleato France Telecom, destinato a diventare partner importante se non addirittu- Marina Berlusconi ra azionista di riferimento. Lo scenario vedrebbe allora Rodolfo De Benedetti capo indiscusso della Cir, mentre Carlo De Benedetti si prenderebbe un periodo di relax sui mari, tenendo per sé due preziosi giocattoli: «La Repubblica» e «L'Espresso». Domani il consiglio di Ambroveneto approverà la nomina ad amministratore delegato di «Passerotto», che emigra così nel mitico Nord-Est e si lancia, seppure da una piattaforma privilegiata, nel grande mare del credito. Che del resto ben conosce per averlo solcato a lungo come consigliere del Rolo. Al suo posto, in Olivetti, salirà Francesco Caio, l'uomo di Omnitel, mago dei telefonini. Giorni di assemblee, giorni di cambi della guardia. Publitalia ha rinviato alla prossima settimana la parte straordinaria sulle nomine. Per lasciare che si concluda senza scosse ulteriori il collocamento Mediaset. Quanto a Fininvest, l'incontro con gli azionisti slitta a fine luglio. Secondo i programmi, dovrebbe lasciare la presidenza di Publitalia Roberto Poli, destinato a sostituire ai vertici di Fininvest Fedele Confalonieri. Il quale ha già annunciato l'intenzione di ritirarsi nel feudo Mediaset. In Publitalia, dove l'amministratore delegato Giuliano Adreani potrebbe assumere anche la presidenza, il consiglio (nato nell'emergenza commissariamento) dovrebbe essere rinnovato accogliendo uomini d'azienda. Ma con Marcello Dell'Utri sotto i fari dei magistrati siciliani, gli schemi po- Gianmaria Roveraro Roberto Poli trebberò saltare. Quanto a Marina Berlusconi, che giustamente chiede maggiori poteri, sarebbe già pronta per lei la poltrona di vicepresidente di Fininvest, oggi occupata da Giancarlo Foscale. E in Mondadori, chi arriverà al posto di Franco Tato? Paolo Forlin, l'uomo del destino ma anche delfino di DeU'Utri, è sempre l'uomo giusto? Misteri che probabilmente verranno chiariti non appena Mediaset, tra due giorni, avrà piazzato i suoi titoli per andare in Borsa. In Falck, insieme a due nuovi soci, arrivano due consiglieri di peso: Amato Luigi Molinari, presidente del gruppo Fondiaria, e Alessandro Profumo, direttore generale del Credit. Alla Smi di Luigi Orlando, Luigi Lucchini cede il posto al figlio Giuseppe, in Italmobuiare sbarca in consiglio il fido Barlassina. E alla Nestlè Italia, da oggi, assume la carica di amministratore delegato Yves Barbieux, mentre Giancarlo Salina conserva solo quella di presidente. Fiato sospeso in Alitalia per un aumento di capitale che l'Iri di Michele Tedeschi, da solo, non può affrontare. Il ministro Carlo Azeglio Ciampi è perplesso, e se lui non garantisce i quattrini l'operazione non si può fare. Del resto, come dargli torto? Con dipendenti e piloti soci al 20%, la compagnia di bandiera rischia di avere un futuro ancor più ingessato del già ingessatissimo passato. Le perplessità di Ciampi restano forti anche sul Banco di Napoli, dove nel consiglio è entrato l'ex direttore generale della Cassa Depositi e Prestiti Giuseppe Falcone destinato, si mormora, ad assumere la presidenza rimasta vacante dopo le dimissioni di Carlo Pace, passato alla politica. Sulla soluzione Banconapoli è però attivissimo il governatore Antonio Fazio, che punta sul famoso «modello Ambrosiano». Litigano, si fa per dire, i 250 soci della Akros, la merchant bank guidata da Gianmaria Roveraro. Oggetto della diatriba l'accordo con la Sopaf di Jody Vender. Molti, di questo matrimonio, non ne vogliono sapere. Disposti perfino a tirare fuori dei quattrini per un aumento di capitale, pur di mandarlo a gambe all'aria. Tra costoro c'è il padrone di Parmalat Callisto Tanzi, da sempre stretto alleato di Roveraro. Ma allora? Significa che lo stesso Roveraro ha cambiato idea? Passando dal micro al macro, litigano anche gli economisti di casa nostra. Pomo di una discordia ad altissimo livello e ad altissima tensione il documento di programmazione triennale anticipato dal governo, Ci porterà o non ci porterà in Europa? La diatriba sta dividendo i professori in squadre, e ha già trasformato Romano Prodi in Robin Hood. Dalla parte del commissario Cee Mario Monti, che ha duramente criticato il documento, si sono schierati Michele Salvati e Giorgio La Malfa, dalla parte di Robin Hood sono schierati il ministro del Tesoro Ciampi, il ministro degli Esteri Lamberto Dini e Luigi Spaventa. Ma state pur certi che non è ancora finita. Valeria Sacchi Michele Tedeschi Marina Berlusconi Gianmaria Roveraro Roberto Poli Carlo De Benedetti De Benedetti Rodolfo De Benedetti Michele Tedeschi

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