La moda lancia la sfida a Bossi
Milano, e Rocco Barocco ispira i suoi modelli ai «guaglioni» napoletani Milano, e Rocco Barocco ispira i suoi modelli ai «guaglioni» napoletani La moda lancia la sfida a Bossi Dolce & Gabbana: vestiremo alla meridionale MILANO DAL NOSTRO INVIATO E venne il giorno della moda antibossiana. Contro il vento separatista che spira in Italia scende in campo lo stile meridionale con il suo urlo di vendetta: «Vestiremo alla terrona». E al coro aderiscono in parecchi. A cominciare da Dolce e Gabbana che recupera le suggestioni sicule, passando attraverso le atmosfere partenopee di Rocco Barocco, fino al genere latin-lover romano, Anni Cinquanta, di Valentino. Persino Ferrò guarda a Sud attraverso gli occhi di un uomo che viaggia verso il caldo. Alla sciatteria di Bossi si contrappone l'eleganza di un guardaroba teso a recuperare dalla memoria del nostro Bel Paese un eleganza fatta di emozioni, di ricordi. I souvenir partono da Palermo, transitano da Napoli, sostano e Capri, si dirigono verso Bari. Sulla pedana, si teorizza lo chic prossimo futuro che se ne infischia delle mode legate all'ampiezza dei revers, agli orli che salgono e scendono, ai trend che durano lo spazio di pochi mesi. Ciò che conta è cucire all'abito emozioni di vita vissuta. «I vestiti sono stracci se non hanno un'anima», spiegavano ieri Dolce e Gabbana. L'anima in questo caso è il ricordo di un'atmosfera. Così in passerella si materializza quello che loro chiamano lo zio pappone con la Lancia Fulvia, in completo marrone e beige, dal taglio sartoriale. Nel giardino degli stilisti si ricrea 10 scenario isolano in cui passeggia 11 garzone che mette l'abito gessato della festa, ma si è appena ripulito e ai piedi ha ancora le ciabatte intrecciate. C'è il costume da bagno di lana, interpretatato con i filati idrorepellenti del Duemila: fa venire in mente i pomeriggi afosi a Taormina quando ci si dissetava con lldrolitina stemperata nell'acqua della fontanella. I picciotti per andare al mare sfoggiano quelle magliette modello Omino di Ferro, in jersey a costine. La braghetta è corta. Vince la fisicità sensuale del bello verace (come le vongole). Applaude la platea, esultano Raul Bova e Simona Ventura in prima fila. Guaglioni, ragazzi di borgata da canta Napoli guardano all'America come al continente delle meraviglie. Sono i marinai di Rocco Barocco che indossano tatuaggi prét-àporter, cioè canotte trasparenti decorate da draghi e serpenti, come i carcerati. Le camicie di rayon si appiccicano alle ascelle, i costumi neri, lucidi e stringati sottolineano la virilità. «E'un gigolò raffinato che mi ricorda Warren Beatty nel film "La primavera romana della signora Stone"» racconta Valentino del suo uomo mostrando la collezione. Lo stilista a settembre organizza un party - patrocinato da Hillary Clinton - per 1000 donne al New York Hospital di New York. Scorrono i dettagli studiati a tavolino dal mantenuto d'alto bordo: suole di legno, completi marroni o verdi, abiti tagliati a scatola, blazer con bottoni oro da crociera in compagnia della miliardaria di turno. Solo vestiti. E bellissimi, per Ferrè che alterna i solari portati con magliette aderenti e cangianti color carne a completi bianchi da agente all'Havana. I jeans sono di carta doppiata al nylon, la pelle dei bermuda appare vetrificata, la lana dei giubbotti somiglia a una corteccia, l'anaconda dei giacconi è smerigliata. Ogni materiale è frutto di trattamenti sofisticati, procedure complicate per ottenere effetti unici. Da Cerniti l'uomo, di giorno, pas seggia in pigiama di lino. A tutte le tonalità degli azzurri si accostano i blu formali ristudiati nelle taglie. Lo stilista che veste tutta Hollywood è tornato a sfilare a Milano dove oggi inaugura una grande boutique. In platea Malcom Me Dowell sgrana gli occhi scegliendo già i capi che indosserà per 0 suo prossimo film «Hugo Pool». Cristina Sanchez ha perso l'aereo, arriva a Milano tardissimo: Giusto in tempo per il party di Extè alla cristalleria Livellara. Veste di fibra di vetro la torera. Il tessuto è della Ittierre, ma per la confezione del costume da arena si è rivolta al suo sarto di fiducia. Atmosfere da Biade Runner per un guardaroba futurista fra bicchieri rotti e macchinari. Da Byblos - camicie di bandiere e giacche hippy - Raz Degan non sfila, sta seduto fra il pubblico. Perché? «Sono fatti miei», risponde facendo il verso a sé stesso. Antonella Allupane WS: 11 Rocco Barocco con due suoi modelli e a destra Valeria Marini
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