La sorpresa di Karadzic mi autolicenzio
Lo sostituisce la vice presidente Plavsic. Una fonte a Belgrado: è Bildt che ha scritto la lettera Lo sostituisce la vice presidente Plavsic. Una fonte a Belgrado: è Bildt che ha scritto la lettera La sorpresa di Karadzic; mi autolicenzio Firma la delega dei poteri SARAJEVO. Radovan Karadzic si è autosospeso dalla carica di presidente della Repubblica serba di Bosnia e ha trasmesso tutti i suoi poteri alla vice presidente, Biljana Plavsic. All'indomani dell'ultimatum dal vertice di Lione in cui i Sette Grandi intimavano al leader serbo bosniaco, incriminato di crimini contro l'umanità, di farsi da parte entro oggi minacciando altrimenti nuove sanzioni, Cari Bildt, l'inviato dell'Onu per l'ex Jugoslavia, ha annunciato che «il documento è stato firmato e sigillato da Karadizc». E ha contiuato: «A partire da oggi Karadzic non può esercitare nessuna funzione pubblica o poteri pubblici in qualità di presidente della Repubblica serba. E' da subito illegittimo per qualsiasi pubblico ufficiale o istituzione accettare decisioni o istruzioni da parte di Karadzic o di persone che agiscano a nome suo». La Plavsic, subentrata nei poteri di Karadzic, è nota per le sue posizioni non meno intransigenti sulle rivendicazioni dei serbi bosniaci ed è una teorica della «pulizia etnica». Karadzic ha ceduto all'indomani della sua rielezione a presidente del Partito democratico serbo, ma la sua mossa ha destato non poco scetticismo nella comunità internazionale. Bildt ha ammesso che, nonostante la rinuncia formale ai suoi poteri, è indubbio che Karadzic continuerà a tirare le fila della politica serbo-bosniaca. Ma da Belgrado l'agenzia indipendente «Beta» ha rivelato che la lettera delle dimissioni è stata redatta dallo stesso ufficio di Cari Bildt. Una fonte vicina ai dirigenti di Pale ha fatto sapere che il testo è stato recapitato nella capitale serbo-bosniaca, e poi, «firmato e timbrato da Karadzic, è stato rimandato indietro da Pale il 26 giugno». A Sarajevo, il portavoce del governo Mirza Hajric, ha salutato con soddisfazione la notizia: «Era una cosa che aspettavamo da mesi», ha detto. Da Pale la Plavsic, in un'intervista riportata dalla televisione di Belgrado, ha affermato di essere e rimanere vice-presidente e che Karadzic mantiene il titolo di presidente fino alle elezioni in programma per il 14 settembre. «Karadzic resta presidente e io sono una vice presidente - ha dichiarato -. La sua sostituzione può avvenire solo con libere elezioni e in nessun altro modo». Ha aggiunto, senza precisare meglio, che il leader serbo-bosniaco ha agito in attuazione di una clausola della Costituzione che prevede il trasferimento dei poteri a un sostituto in caso di impossibilità di espletarli. Bildt ha spiegato in un'intervista alla Bbc che la minaccia delle sanzioni non decade, ma resta in sospeso per scattare se dovesse risultare che è stata una farsa e che in verità Karadzic continua a fare il presidente. Quando alla Plavsic, anche se non è incriminata per i crimini di guerra, è pur vero che è rimasta sempre al fianco di Karadzic approvandone tutte le decisioni. Gli osservatori, tuttavia, pensano che lei non goda del prestigio e dell'autorità del leader, per cui si è in attesa degli sviluppi. Per il primo ministro del governo bosniaco, Hasan Muratovie, Karadzic sta prendendo in giro la comunità internazionale: «Si tratta di un inganno. La Plavsic prende ordini da Karadzic e poi li esegue». La Casa Bianca ha invece reagito con cautela: «Lo abbiamo già detto in passato: non basta che Karadzic lasci il potere, deve essere privato di ogni influenza», ha detto un portavoce. |Ansa] Karadzic con la vice presidente Biljana Plavsic e qui accanto la passerella sul distrutto ponte di Mostar Karadzic con la vice presidente Biljana Plavsic e qui accanto la passerella sul distrutto ponte di Mostar
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