Serra: fermate quell'inciucio di Alessandro MondoMichele Serra

Serra: fermale quelllnciucio Serra: fermale quelllnciucio «No all'imbarcata di mini-satrapi senza voti» UN PIANO CONTESTATO ON invidio quei dirigenti del Pds, D'Alema soprattutto, che dovranno gestire la nascita della Cosa Due, infilandosi in un affollato budello nel quale Schietroma e Boselli e Spini dovranno avere la "pari dignità", pur avendo ben impari rappresentanza politica». Così Michele Serra sull'Unità di ieri. A preoccuparlo è la prospettiva di un frustrante corteggiamento dei «piccoli satrapi socialisti» da parte dello stato maggiore della Quercia, chiamato dal suo leader a questa poco onorevole missione. Vada per il dialogo, allora, ma senza pagare prezzi troppo alti alla suscettibilità degli ex «colonnelli» di Craxi: «Un conto è pagare dazio alle rovine del muro di Berlino, un conto è pagarlo alle rovine del Psdi». Insomma, «si stabiliscano equamente tariffe differenti». Perché la vede così nera, Serra? «Io condivido il progetto di D'Alema di un grande partito della sinistra e penso che l'Ulivo non debba perdere il suo carattere di coalizione fra partiti. Però temo che D'Alema deb- ba subire tutti i ricattucci di questo o quel piccolo leader. In questo caso sarebbe ipocrita oltre che inutile pensare di cambiare nome e simbolo al pds: la partitocrazia di sinistra non mi interessa». Insomma, non pensa che valga la pena correre dietro agli spezzoni del Garofano... «Il gioco non vale la candela perché questi signori non rappresentano nessuno, sono piccole satrapie di nomenklatura politica e basta. Nella sinistra sociale il Psi aveva un ruolo poco rilevante, se non del tutto marginale, e sappiamo benissimo che gran parte dei voti del Garofano - almeno la metà - sono confluiti nel centrodestra e precisamente in Forza Italia. E' irrilevante il numero di quanti hanno affidato i loro voti ai vari Spini, Boselli o Intini. Che senso ha, allora, andare a mercanteggiare con questi signori, siano essi reduci del Psi o del Psdi?». Guardi che se la sentono, Intini e compagni si arrabbiano. «Lasciamo perdere. Intini è una figura nobile e patetica al tempo stesso, l'ultimo detrito del craxismo in circolazione». Fin qui le critiche. Ma quale alternativa prospetta al leader pds? «Intanto é bene ricordare che in Italia una grande componente socialista e riformista della sinistra esiste già da una ventina d'anni e si trova tutta o quasi nel Pci-Pds. Oggi dico sì ad un partito che rappresenti la sinistra sociale, la sinistra vera: penso ai movimenti ambientalisti e più in generale a tutto l'associazionismo di sinistra, con la sua organizzazione e i suoi iscritti. Ecco, questo sì che andrebbe rappresentato nella nuova "Cosa". Non ci servono le flebo di socialismo». Alessandro Mondo Michele Serra «Sono favorevole a un grande partito della sinistra non alla partitocrazia di sinistra»

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