Nuova Sinistra D'Alema stringe i tempi

Domani altro incontro con Amato. Spini: occasione da non perdere. Vìa libera da Rifondazione Domani altro incontro con Amato. Spini: occasione da non perdere. Vìa libera da Rifondazione Nuova Sinistra, D'Alema stringe i tempi «Alla radice della Quercia, la rosa del socialismo europeo» ROMA. Rosa deve essere e rosa sarà, al posto della falce e del martello. Massimo D'Alema fa precisare da Botteghe Oscure che lui non ha indicato né il nome né il simbolo del futuro partito che dovrebbe rimettere insieme le varie anime della sinistra italiana. Anime che, attraverso un secolo, hanno passato più tempo a combattersi e ferirsi che a cercar di costruirsi un tetto comune. Ma poi il comunicato dalemiano la notizia la conferma con un chiarimento: «Alla radice della Quercia, al posto della falce e martello, potrebbe esserci la rosa del socialismo europeo. Il simbolo del partito del socialismo europeo, cui D'Alema si è espressamente riferito, è infatti ben diverso da quello del partito socialista francese». Niente rosa nel pugno, insomma, ma semplicemente una rosa. E in questo modo D'Alema conferma e accelera l'operazione di aggancio. Ormai il lavoro è avviato. Domani il segretario pidiessino e l'ex vicesegretario socialista Giu¬ liano Amato si incontreranno nuovamente (alla stampa estera) alla presentazione del libro del socialista Gino Giugni sull'«eredità del socialismo». «L'opportunità va colta subito, senza esitazioni, nel giro di questo stesso mese» esorta Valdo Spini, segretario di uno degli spezzoni (i laburisti) rinati dalle rovine del psi. Spini, però, vuole che si vada uniti e federati a discutere con il pds. E ricorda che, suo tempo, la sinistra italiana arrivava a oltre il 40 per cento dei voti sommando comunisti e socialisti. Il partito della Quercia ora totalizza più del 20 e arriva al 30 per cento solo se si aggiunge Rifondazione comunista. Conclusione: l'obiettivo che si pone D'Alema è giusto. Bisogna discutere insieme come arrivarci. Ma non è solo problema di come discutere. Gli odii accumulati nella tormentata storia della sinistra sono difficili da dimenticare. E in nome di una reazione più umorale che politica, i socialisti di Intini rispondono con grida di sfida e di scherno all'invito di D'Alema. «D'Alema può prendersi tutti i dirigenti socialisti che vuole, ma non prendersi gli elettori socialisti che hanno rifiutato di andare con i loro aguzzini» sostiene l'infuriato Donato Robilotta. E, con lui, Fabrizio Cicchitto, un altro irriducibile, vede un partito socialista «estraneo ad entrambi i poli e conflittuale con il pds». Dalla sinistra del pds, da dove i dirigenti di Botteghe Oscure pensavano che potessero venire le maggiori preoccupazioni, arrivano invece notizie tranquillizzanti. Rifondazione comunista non pare intenzionata a calvalcar la protesta per la protesta, a fare la guerriglia di logoramento contro il pds. Al contrario, l'ala votata alla contestazione permanente nella variegata sinistra italiana, a questo punto ha deciso di diventare adulta. L'annuncio l'ha dato prima il segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti e lo ha riconfermato ieri Armando Cossutta. Che ha ammesso che Rifondazione si trova «tra Scilla e Cariddi», perché se votasse contro il governo «si aprirebbe una violenta polemica», ma «altrettanto grave sarebbe se il partito sostenesse il governo senza ottenere nulla». «Dobbiamo diventare una forza adulta» è il sorprendente annuncio. Che comporta una implicita autocritica per il passato. Perché adulto significa non limitarsi a protestare ma sapersi assumere responsabilità di governo. E per non perdere il contatto col pds, fa capire Cossutta. Dato che ci vuole «un confronto con la sinistra moderata e riformista, ma pur sempre sinistra». [r. r.] 7 ^ •

Luoghi citati: Roma