Addio banca delle piante

Addio banca delle pia Addio banca delle pia In Russia va in rovina l'Istituto Vavilov CM E' una cassaforte che custodisce un patrimonio insolito: 330 mila varietà di piante appartenenti a 2500 specie alimentari che sono o possono diventare utili all'uomo. Questa cassaforte è l'Istituto Vavilov, a San Pietroburgo (Russia), in piazza Sant'Isacco. Ma come molte istituzioni scientifiche dell'ex Unione Sovietica, anche l'Istituto Vavilov attraversa il guado di una durissima crisi di finanziamenti. Quindi anche la cassaforte è in pericolo. L'ultimo allarme è stato lanciato da «Eureka», il supplemento scientifico di «Liberation», che riporta dati eloquenti: delle 18 stazioni sperimentali che l'Istituto Vavilov aveva sparse nell'ex Urss ne rimangono 12; i tremila dipendenti a libro paga nel 1993 oggi sono 1118 e forse tra un mese saranno meno di 400, con l'adozione del tempo parziale. Ciò vuol dire che la cassaforte genetica del mondo vegetale non avrà più una adeguata manutenzione, che si sospenderà la raccolta di nuove varietà e che probabilmente è finita l'epoca in cui dall'Istituto uscivano ibridi vegetali particolarmente produttivi o adattati a speciali condizioni ambientali, creati con pazienti incroci e selezioni. L'agricoltura esiste da circa diecimila anni. In tutto questo tempo le specie vegetali di interesse alimentare sono state progressivamente addomesticate e migliorate, tanto che oggi, per fare un esempio, il nostro frumento rende decine di volte di più di quello che veniva seminato dagli antichi romani. La selezione genetica però è un'arma a doppio taglio: da un lato permette di aumentare la produzione e di sfamare una umanità sempre più numerosa, e questo è l'aspetto positivo; dall'altro lato fa dipendere la sopravvivenza di intere popola zioni da poche varietà vegetali, che potrebbero facilmente en trare in crisi per qualche parassita o qualche malattia, con conseguenze negative facil mente immaginabili. Di qui la necessità di conservare tutta la variabilità genetica che la natu ra ha accumulato in tre miliardi di anni di evoluzione biologica. Specie e varietà oggi poco uti lizzate potrebbero domani rive larsi indispensabili per scon giurare nuove carestie, peggiori di quelle medievali. All'Istituto Vavilov centinaia di milioni di semi in rappresen tanza di 330 mila varietà di piante alimentari sono conservati in apposite custodie protei tive, a loro volta chiuse in ba rattoli di ferro verniciati di bianco e disposti su chilometri di scaffalature. Soltanto di ave na, l'Istituto conserva 14 mila varietà. Una di queste è avena proveniente dall'Abissinia, che Vavilov riportò da un suo viag gio in Eritrea. Sette anni fa l'È tiopia fu colpita da una eccezionale siccità. C'era bisogno di un tipo di avena ulti aresistente, e la varietà conservata a San Pie troburgo risolse il problema Discorsi simili valgono per gl altri cereali e per un gran nu mero di frutti e di ortaggi. E' un patrimonio che è anda to accumulandosi in un secolo di ricerche e di viaggi in ogni parte del mondo. Ha resistito alla cecità scientifica del perio do stalinista, quando Vavilov fu cacciato per fare posto a Trofim Lysenko, pseudoscienziato di regime. Ha resistito ai bombar damenti tedeschi della seconda guerra mondiale e all'assedio di Leningrado durato 900 giorni. Rischia ora di soccombere nel disorientamento di un grande Paese che cerca la strada verso la democrazia in mezzo a infinite contraddizioni. Si va avanti accattonando aiuti. Due anni fa l'Istituto internazionale per le risorse fitogenetiche, con sede a Roma, ha finanziato una spedizione nel Nord del Caucaso che ha fruttato 123 varietà di otto specie selvatiche di cereali. Una associazione per la difesa della biodiversità, la Seeds Savers Exchange, ha versato un contributo di undicimila dollari. Il dipartimento americano dell'Agricoltura ha fornito recentemente attrezzature per un milione di dollari: computer per catalogare i dati, 52 frigoriferi, grandi surgelatori che finiranno nella succursale di Kuban, mille chilometri a Sud di San Pietroburgo, dove c'è la Banca nazionale delle sementi, fondata nel 1975 vicino a Krasnodar. La vicenda umana di Nicolai Ivanovic Vavilov è un riassunto della storia russa. Nato nel 1887, parlava sei lingue e ne capiva due dozzine. Nel 1917 andò in Persia a cercare specie migliori di frumento, nel 1921 negli Stati Uniti. Da quell'anno, fino al. 1940, lavorò all'Istituto che ora porta il suo nome, alternando viaggi in America del Sud, in Afghanistan, in Africa. Nel 1933, grazie alla sua fama mondiale, gli è ancora consentito di presiedere un congresso internazionale di genetica vegetale negli Stati Uniti. Poi viene messo da parte. Nel 1938 Lysenko (le cui teorie genetiche campate in aria causeranno all'Urss danni economici e culturali ancora oggi pesanti) diventa presidente dell'Accademia dell'Agricoltura. Nell'agosto 1940 Vavilov, che non è iscritto al partito, viene imprigionato, venti suoi collaboratori vengono uccisi. Il 26 gennaio 1943 muore in una cella di Saratov, a 56 anni. Lo riabilitano nel 1955. Nel 1967 gli viene intitolato l'Istituto e, alla memoria, è insignito dell'Ordine di Lenin. Ora, se l'Istituto non si salverà, il suo lavoro verrà cancellato. Piero Bianucci A San Pietroburgo sono conservate 330 mila varietà di utilità agricola ma questa cassaforte della natura è in abbandono Sotto, l'edificio che ospita l'Istituto Vavilov a San Pietroburgo Sopra, il suo fondatore, una vittima di Stalin LA Fao, l'organismo dell'Onu per l'alimentazione e l'agricoltura, è preoccupata per lo stato delle banche genetiche mondiali destinate alla tutela del patrimonio vegetale del nostro pianeta, e in particolare delle specie utili per scopi alimentari: molte, infatti, non raggiungono gli standard minimi per la conservazione a lungo termine. Le collezioni (circa 6 milioni di semi) di risorse fitogenetiche mondiali sono conservate in un totale di 1308 banche del seme e sebbene 77 Paesi sostengano di avere le capacità necessarie alla loro manutenzione e conservazione saranno probabilmente la metà quelle che possono effettivamente assicurarne una gestione durajtura nel tempo. . . y.' Tra i maggiori problemi che portano « ■■ deterioramento del materiale conservato, vari Paesi lamentano problemi di equipaggiamento, soprattutto la refrigerazione ed il mantenimento del tasso di umidità, irregolarità nell'erogazione dell'energia elettrica, difficoltà di essiccamento in particolare nelle regioni umide. In Italia esiste una banca genetica a Bari, del Cnr. [e. a.j

Persone citate: Lenin, Lysenko, Nicolai Ivanovic Vavilov, Piero Bianucci, Stalin, Trofim Lysenko