«Se non state buoni, vi pungo con la siringa» Napoli: denunciata dai bambini, maestra d'asilo finisce nei guai

«Se non state buoni, vi pungo con la siringa» L'insegnante avrebbe anche utilizzato un fìnto cellulare per minacciare l'arrivo della polizia «Se non state buoni, vi pungo con la siringa» Napoli: denunciata dai bambini, maestra d'asilo finisce nei guai «PUNIZIONI» SOTTO ACCUSA UNAPOLI N finto cellulare per minacciare l'arrivo dei poliziotti, un vero agente (urbano) portato in classe, perfino ima siringa: si può dire che per tenere buoni gli alunni, la fantasia proprio non mancava a lui'insegnante napoletana di scuola materna. Ma la fantasia - se davvero le cose stanno come raccontate in una denuncia - finirà per costare cara all'insegnante. La vicenda e venuta alla luce dopo che un bambino, approfittando dell'assenza della maestra, ha preso la siringa e ha punto alla schiena mia compagna di classe. La piccola A., di 5 anni, in seguito all'episodio, avrebbe avuto alcuni problemi, soprattutto psicologici e i genitori hanno deciso di querelare l'insegnante e la direttrice della scuola. L'episodio è avvenuto lo scorso marzo, ma la querela è stata presentata solo pochi giorni fa. L' istituto nel quale sarebbe accaduta la vicenda e il «Francesco Soave», in piazza Pizzorusso, nel quartiere di Secondigliano, alla periferia Nord della città. La piccola Luisa, che è figlia di mi calzolaio e di una casalinga, era iscritta al secondo anno. Lo scorso otto marzo, mentre una delle due insegnanti era assente e l'altra si era allontanata temporaneamente, un compagno di classe, S. T., ha aperto un cassetto della cattedra, ne ha estratto una siringa e ha punto per gioco alla schiena la bambina. All'uscita della scuola, la piccola ha riferito l'accaduto ai genitori, che l'hanno accompagnata in ospedale. Il giorno successivo, la madre di Luisa si è recata nell'istituto per capire chi avesse portato la siringa in classe e per quale motivo. «Mia figlia ed i suoi compagni di classe - racconta Carolina -. Mi hanno detto che una delle due maestre, Maria De Simone, usava la siringa per minacciarli. State buoni, diceva, o vi pungo». Interrogata dalla direttrice didattica, Maria De Simone, che ha 58 anni e insegna da quando ne aveva 22, prima ha affermato di non sapere nulla della siringa, poi ha ammesso di tenerla nel cassetto per eventuali emergenze. Secondo quanto accertato dagli investigatori, la siringa non era si¬ gillata per essere usata in caso di emergenza. L'insegnante la conservava in una piccola scatola di plastica e, secondo quanto dichiarato dagli alunni e da alcune bidelle, se ne sarebbe servita per minacciare i bambini che facevano chiasso. «La signora De Simone - racconta ancora Carolina - a volte portava in classe mi finto telefonino cellulare e minacciava i bambini di chiamare la polizia se non avessero fatto i bravi. Un giorno, poi, in classe andò mi vigile urbano, che è marito dell'altra insegnante. Le maestre lo indicarono ai bambini e dissero loro che quell'uomo avrebbe potuto portarli via se non fossero stati disciplinati». Maria De Simone è stata denunciata dagli agenti per abuso dei mezzi di correzione. «Sono addolorata - dice l'insegnante -. Non conosco la provenienza di quella siringa, non minacciavo nessuno. E' la madre di Luisa che aizza la classe contro di me». [e. 1. p.] Lei respinge le accuse: la tenevo nel cassetto per usarla in caso di un'emergenza Una scena del film "lo speriamo che me la cavo» sugli scolari napoletani

Persone citate: De Simone, Francesco Soave, Maria De Simone

Luoghi citati: Napoli