Juan Carlos e Scalfaro, le nubi si dissolvono Interrotto il ricevimento d' addio, lungo colloquio chiarificatore di Renato Rizzo
Juan Carlos e Scalfaro, le nubi si dissolvono Dopo le polemiche, in Spagna e in Italia, per la frase di elogio «alla saggezza di Franco» Juan Carlos e Scalfaro, le nubi si dissolvono Interrotto il ricevimento d'addio, lungo colloquio chiarificatore MADRID DAL NOSTRO INVIATO Una spessa porta a lasciar fuori l'educato brusio di quasi 400 persone in abito da sera che si inchinano, baciano mani, esibiscono i sorrisi d'ordinanza imposti dalla diplomazia: il re Juan Carlos ed il Presidente italiano si appartano per un lungo colloquio che sembra profondamente irrituale durante un ricevimento in cui sono riuniti al Palazzo del Pardo, per il saluto di Scalfaro alla Spagna, i nobili dai più magnanimi lombi, i nomi più illustri della cultura e delle dinastie industriali del Paesi;. Prima un dialogo cui partecipano anche i due consiglieri diplomatici di Corte e Quirinale, poi un téte-à-téte di quasi un'ora e mezzo. Poi, eccoli rientrare in scena, l'anfitrione e Sua Maestà: stretti in un virile abbraccio che è scenografico e sottolineato segno d'amicizia. Probabilmente d'amicizia ritrovata. Se è vero, come propongo¬ no gli indizi, che il colloquio è stato momento definitivamente chiarificatore di una visita contrassegnata da polemiche. L'elogio alla saggezza di Franco, recitato da Scalfaro, ha, infatti, toccato un nervo scoperto della Spagna che vuole dimenticare. E' assai probabile che il Re della «reconciliación» ed il Presidente italiano abbiano voluto, nel loro incontro senza testimoni, chiarire le incomprensioni con il desiderio di raddrizzare una visita, per altri versi splendida ed affettuosa, ma segnata da quella che Jesus Ceberio, direttore del «Pais» definisce «una frustata ad ogni spagnolo democratico». Sono supposizioni che sembrano ricevere implicito avallo anche dal frettoloso e stringato commento del portavoce del Capo dello Stato: «Io di quel colloquio non so nulla, se non che è durato più di un'ora». Il che significa: quella che si è consumata nel segreto di una stanza del Pardo non è la consueta conversazione sui rapporti tra Paesi amici o sui comuni ideali di pace che danno il sigillo, magari vagamente ipocrita, alle visite ufficiali. E, poi, come fa notare con qualche sussiego un esperto di protocollo della Real Casa, «il re non ha certo, comunque, l'abitudine di mostrare in pubblico il proprio disappunto. Sempre che, naturalmente, provi disappunto». Una peculiarità che la natura pare aver riservato anche ad un capo di Stato repubblicano come Scalfaro il quale dissimula altrettanto bene la sua eventuale irritazione. Ma il silenzio del Quirinale ha un timbro tutto particolare per la tv di Stato che riesce a trame una sorta di sonata in tono minore, molto nùnore. E, così, il Tgl disinnesca questo colloquio assolutamente fuori programma parlandone come d'una stretta di mano routine: «Un modo, da parte del Re spagnolo di ribadire al nostro Presidente la totale condivisione su tutti i temi affrontati nel corso della visita di Stato». Di più: in un evidente tentativo di risalire, in traversata solitaria, la tempesta di polemiche registrata dai giornali italiani e spagnoli, ecco che l'incontro diventa «ulteriore conferma dell'infondatezza dei contrasti riguardo la frase di Scalfaro sul franchismo». Ove le prese di posizione divampate in queste ore nella Spagna della cultura e della politica si trasformano in un trascurabile pulviscolo di voci annullato dal sorriso dell'ufficialità. Renato Rizzo Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
Persone citate: Jesus Ceberio, Juan Carlos, Oscar Luigi Scalfaro, Pais, Scalfaro
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