Pavese, io goffo e indocile Lettera inedita a Maria Bellonci

\ I dubbi intimi dello scrittore e altre memorie in una mostra per i 50 anni dello Strega Pavese, io goffo e indocile Maria Bellonci MROMA ITE Pavese, schivo Pavese! Costretto a sorrisi e moine, a soffrire come un dannato nel vestito d'occasione che aveva indossato per ricevere il Premio Strega nel luglio del 1950 per La bella estate. Magrissimo e tormentato, nell'ultima estate della sua vita (si sarebbe ucciso il 27 agosto), con un sorriso stereotipato, al Ninfeo di Valle Giulia durante la lunga notte della competizione romana, Pavese distribuiva baciamani alle signore ma era parco di parole. La mondanità letteraria degli Amici della domenica non era proprio adatta al suo temperamento. Il narratore era già stato assalito dall'onda lunga della depressione che doveva condurlo alla morte. Ottenuto finalmente il riconoscimento, dopo che lo scrittore aveva già tentato la sorte nella gara romana nel '48 con II compagno, nel '49 con Prima che il gallo canti, Pavese scriveva a Maria Bellonci una lettera molto accorata. Nella missiva datata 13 luglio 1950 e fino a oggi inedita (sarà esposta nella mostra che si inaugura il 2 luglio all'Accademia Valentino di Roma per i cinquant'anni dello Strega), manifestava la sua ritrosia e timidezza: «Gentile Signora, ...finito tutto il polverone e il chiasso, passo a ripensare a questa strana avventura...». Ringraziava quindi la Bellonci - che quattro anni prima aveva dato vita al Premio insieme al marito Goffredo e a un piccolo gruppo di Amici della domenica - di quella che per lui era stata una marcia forzata per la conquista di schede e voti: «Io devo pregarla di scusarmi se, a mio modo, sono stato talvolta goffo o indocile. Soprattutto mi dispiace di esser dovuto passare per Roma come un turbine». L'orso e poco amabile Pavese rimpiangeva di essere stato coinvolto in un eccesso di doveri salottieri mentre il suo piacere sarebbe stato quello di frequentare soprattutto «una casa per me amica». A sua volta la Bellonci, nel libro di memorie sullo Strega, ricorda che lo scrittore di Santo Stefano Belbo le aveva mandato La bella estate con la dedica: «A Maria Bellonci, senza secondi fini». E che, quando era andato a trovarla, nel giugno di quel fatidico anno, prese in braccio la gatta Teodolinda e la «accarezzava con le lunghe dita snodate. Ogni tipo di compiacenza for¬ male gli era estranea... perfino certi resoconti di ostilità non riuscivano a scuoterlo. Quando qualcuno gli disse che nella redazione del Mondo Brancati leggeva le sue pagine e le metteva a paragone con altre di persona illetterata alzò gli occhi e osservò semplicemente: "Eppure, Brancati è uno scrittore"». La lettera di Pavese apparirà in mostra insieme a una ricca raccolta di immagini e alla corrispondenza di moltissimi altri narratori che hanno partecipato allo Strega. Vi saranno anche i settecento libri che hanno concorso in cinquant'anni. La Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, di cui è animatrice Anna Maria Rimoaldi, per festeggiare il mezzo secolo ha progettato un'esposizione itinerante (sarà a New York, Filadelfia, Washington) che ripercorre la storia del Premio vinto, tra gli altri, da Flaiano, Moravia, Morante, Bassani, Volponi, Eco e Citati. Sarà possibile rivisitare lo studio della Bellonci appositamente ricostruito e avere a disposizione un Cd-Rom (una coproduzione Enel-Infobyte) con i dati relativi al Premio. I visitatori potranno consultare una biblioteca multimediale su tutti i libri partecipanti alla gara. «Non è un'iniziativa autocelebrativa. E' come mettere in mostra cinquant'anni di cultura italiana», osserva la Rimoaldi. «L'idea ce l'ha data il presidente Scalf'aro quando lo abbiamo incontrato a settembre insieme ai vincitori dell'ultima edizione». Non si tratterà di un'esposizione per soli addetti ai lavori: «Pensiamo di coinvolgere un vasto pubblico, soprattutto di giovani - osserva il musicologo Gianni Borgna, assessore alla Cultura del Comune di Roma, che ha patrocinato l'iniziativa -. E' presente una scelta del "Cinema stregato". Non ci saranno soltanto libri, ma anche tutti i film che sono stati tratti da romanzi che lo Strega ha tenuto a battesimo». Il 4 luglio al Ninfeo di Valle Giulia si combatterà nella cinquantesima finalissima per designare il vincitore di quest'anno. Mirella Serri c ^ -P* ~* f Tu* / T"'^ '■■ e* -*-r- / \ ^ Qui accanto: Maria Bellonci Nella foto grande: Cesare Pavese Nel riquadro a sinistra: un brano della lettera inedita

Luoghi citati: Comune Di Roma, Filadelfia, New York, Roma, Santo Stefano Belbo, Washington