«Non bastano le creme contro il rischio cancro» Pericolo abbronzatura

«Non bastano le creme contro il rischio cancro» Lo sostiene la rivista scientifica «British Medicai Journal» «Non bastano le creme contro il rischio cancro» PERICOLO ABBRONZATURA ILONDRA L pericolo del sole o il pericolo delle creme solari? Non è un'alternativa simpatica quella che il British Medicai Journal, organo della professione medica, offre ai turisti che a frotte intasano in questi giorni gli aeroporti diretti verso le spiagge del Mediterraneo. Una nuova indagine, che lancia un brivido attraverso le loro carni pronte a essere rosolate, indica che creme e lozioni solari evitano le ustioni ma non proteggono dal cancro alla pelle. C'è anzi il pericolo che esse creino un eccessivo senso di sicurezza poiché la pelle non si arrossa facilmente; e che i raggi ultravioletti finiscano per rendere il danno ancora più grave. E' un allarme, in piena stagione di vacanze, di cui milioni di persone potevano anche fare a meno. Ma le cattive notizie, è noto, vengono sempre al momento peggiore. Gli schermi solari, sottolinea la rivista medica, funzionano bloccando i raggi ultravioletti B (Uvb), che sono la causa principale delle scottature e del cancro. Nonostante le creme, la lunga esposizione al sole aumenta comunque il rischio di tumori. Ma c'è di più: le creme stesse potrebbero alterare le difese naturali dell'organismo e compromettere la lotta del sistema immunitario. Gli agenti che bloccano i rag- gi Uvb, afferma l'autrice del rapporto, la dermatologa Jane McGregor del St. Thomas's Hospital, sopprimono le cellule del sistema immunitario. Non solo: alcune lozioni solari non proteggono dai raggi ultravioletti A (Uva), che non scottano ma provocano fenomeni come l'invecchiamento della pelle. In ogni caso è quindi un errore rimanere a lungo sotto i raggi del sole. Ma le brutte notizie per i forzati della spiaggia non finiscono qui. Un'associazione dei consumatori ha rivelato - sempre in tema di creme solari - che è un mito quello dei fattori di protezione più elevati. Una crema a fattore 30 costa circa il 30 per cento più di una crema a fattore 15, ma in realtà la sua protezione non sarebbe più elevata. «Sopra il fattore 15 - precisa la dermatologa Meg Price la protezione dai raggi dannosi aumenta solo marginalmente». C'è di più: i prodotti con fattore di protezione molto elevato potrebbero addirittura danneggiare l'epidermide, sovraccaricandola di oli e di sostanze chimiche, provocando infezioni locali e reazioni allergiche. «Una maggiore quantità di quelle sostanze - dice la professoressa Rona MacKie dell'università di Glasgow - può danneggiare la pelle; e al contrario ci sono pochissime indicazioni che un più elevato fattore di protezione riduca i rischi di cancro alla pelle». Sono lezioni, in sostanza, già recepite in Australia, il Paese del sole dove la psicosi dell'ozono perforato si è fatta sentire in modo più drammatico. Laggiù gli schermi solari con protezione superiore al 15 sono già stati tolti dal mercato, riferisce il «Sun», e sono addirittura proibiti. Quello stesso giornale aveva svolto tempo addietro un'indagine di mercato, per scoprire i prezzi e la diffusione delle diverse creme. Per giungere alla conclusione che la protezione solare è un costoso mito. Il giornale aveva offerto ai propri let¬ tori un grafico da cui appariva con evidenza come la curva di protezione si appiattisse sostanzialmente oltre il fattore 8, e rimanesse pressoché invariata oltre il 15. L'editoriale pubblicato ieri dal British Medicai Journal non fa che accrescere dubbi e incertezze sull'utilità di certi rimedi al di là di una soglia che varia però a seconda del soggetto. Resta il fatto che il cancro della pelle è in aumento in tutto il mondo: in Inghilterra, dove la gente spende somme colossali per la protezione solare, ci sono stati l'anno scorso 40 mila casi di cancro, il doppio rispetto a dieci anni fa. [f. gal.] «Sono altamente efficaci nel prevenire le ustioni solari, meno nel limitare le forme di melanoma» Uno studio della rivista medica inglese lancia l'allarme sul rischio cancro per i patiti dell'abbronzatura

Persone citate: Jane Mcgregor, Price, Rona

Luoghi citati: Australia, Glasgow, Inghilterra