«No alle Università di quartiere L'esperienza di Parigi è fallita»

«No alle Università di quartiere L'esperienza di Parigi è fallita» Il professor Giorgio Tecce: prima chiudiamo i micro-atenei «No alle Università di quartiere L'esperienza di Parigi è fallita» IL RETTORE DELLA «SAPIENZA» SROMA MEMBRARE i grandi atenei per affrontare e risolvere uno dei problemi più gravi dell'Università italiana, il sovraffollamento degli studenti? Luigi Berlinguer, nuovo ministro dell'Università e della Ricerca scientifica, ha insistito ripetutamente su questo punto, negli ultimi giorni. Ma il professor Giorgio Tecce, rettore della «Sapienza» di Roma (180 mila studenti, 2700 docenti tra ordinari ed associati) non ci sta: «L'esperienza di Parigi non ha funzionato. Il ministro fa bene a porre con forza il problema della ridiI stribuzione degli studenti tra le varie Università e nell'intero territorio nazionale. Ma quando gli atenei sono troppo piccoli si immiseriscono e diventano aspetti di un'organizzazione corporativa del sapere». Un no secco, dunque, alle Università «di paese» e ancor più quelle «di quartiere». «Senza un incremento significativo del numero dei docenti e senza la ricerca di nuovi spazi, non possiamo risolve¬ re questi problemi», insiste Tecce. Che ribalta la questione: «Esiste il nodo della mega-Università, ma anche quello dei micro-atenei. In alcuni casi, le piccole università più che un servizio effettivo agli studenti e una risposta a esigenze scientifiche, culturali e formative sono state un bacino di utenza per i partiti. Semmai, bisogna avere il coraggio di chiudere alcuni atenei. Oppure, di opporre alla frammentazione un'organizzazione regionale che consenta un'utilizzazione anche di piccole sedi». L'Università romana, sostiene il Rettore, «è pronta a collaborare con il ministro, nel pieno rispetto della propria autonomia». «Puntiamo al decentramento amministrativo; ad una maggiore autonomia dei Dipartimenti e delle Facoltà; ad un'organizzazione per Poli - aggiunge -. Bisogna tagliare i lacci e i lacciuoli che nascono dell'organizzazione verticistica oggi esistente. Ma la semplice frammentazione di un grande ateneo non risolve i problemi. La vitalità di un'istituzione si dimostra con le iniziative che essa assume; non solo con le cifre». E conclude: «La "Sapienza" è nata nel 1303, con Bonifacio VIII, il Papa del Giubileo. Non vorranno farla a pezzi proprio alle soglie del Giubileo del Duemila...», [m. tor.] Giorgio Tecce rettore a Roma

Persone citate: Bonifacio Viii, Giorgio Tecce, Luigi Berlinguer, Tecce

Luoghi citati: Parigi, Roma