«Al rogo i canoni Rai» BOSSI: Telepadania o sarà rivolta

INTERVISTA ALTG5 «Al rogo i canoni Rai» Bossi: Telepadania o sarà rivolta INTERVISTA ALTG5 MILANO. Guai a chi, a destra o a sinistra, spera di spartirsi la Rai. Guai se non arriva la tv del Nord, Telepadania, l'unica possibile tv federalista. Guai, la gente di Padania non se ne starebbe ferma a guardare e, quando la Lega le darà il via, farà l'alò dei libretti del canone Rai. Lo annuncia Umberto Bossi al TG5 di Mentana. E' aiTabbiato delle voci, dei progetti che, dice, sente arrivare da Roma, di quella gran voglia dei due Poli, destra e sinistra, di ignorare il terzo polo, la Lega: «Guai!». L'ultima crociata del leader del Carroccio è tutta sulla Rai. Stringono i tempi, a metà luglio, in assenza di una nuova legge sempre più improbabile, i presidenti di Camera e Senato dovranno nominare il nuovo consiglio della tv pubblica. E la Lega, che spazio avrà nel nuovo consiglio? Su questo Bossi non ha dubbi: «E' chiaro, va rispettata la par condicio uscita dalla cabina elettorale. Dal voto di aprile sono usciti tre poli, non due, e questi tre poli, e non due, dovranno essere rappresentati nel consiglio Rai». Sente puzza di imbroglio romano, Bossi. Lo dice: «Nessuno si illuda, destra e sinistra pensano di spartirsi tutto per mezzo di giochetti e formulette». Vogliono tagliare fuori la Lega? Peggio per loro, la Lega chiamerà a raccolta il popolo del Nord. Promette Bossi: «Se a Roma faranno i furbi, reagiremo duramente». Sorrisetto di sfida: «Se non verrà rispettato il segnale uscito dalle elezioni, se la sinistra e Berlusconi pensano di usare le televisioni per far passare nel Paese un bipolarismo che non esiste e per assestarsi sul maggioritario coloniale, passeremo al contrattacco». E che contrattacco. «Io personal¬ mente darò il via all'azione richiestami dai miei parlamentari - tuona Bossi -, farò rastrellare mezzo milione di libretti del canone Rai per bruciarli tutti in un gran falò alla grande festa della Padania sul Po, il prossimo 15 settembre, la festa che vedrà una grande catena umana che andrà dalla sorgente alla foce del Po, 650 chilometri uniti dalle mani di migliaia di padani». Lancia la sua ultima sfida, Bossi. Clamorosa come sempre. Persino più forte, più dirompente, più insidiosa dell'antico sciopero del pagamento del canone, una delle prime sfide lanciate dal Carroccio contro lo «strapotere» romano. «Sarà una protesta mi-ci-dia-le», scandisce la sua promessa il segretario leghista, maglietta gialla, nuovo sorrisetto, questa volta di soddisfazione: «Che se la mantenga il Meridione la Rai, se vuole, lorsignori non faranno le loro spartizioni sulle spalle del Paese». Niente scherzi, insiste Bossi. Men che meno sulle spalle del Nord. «Eh no - protesta - è impensabile che la Padania non abbia una propria rete, non abbia un proprio telegiornale e non possa far sentire la propria voce». Basta. «Qualcuno vuole fare una Telemeridione? Faccia. L'importante è che ci sia al più presto il via a Telepadania, una rete con gestione al Nord, che si occupi delle questioni del Nord... Se no, se dopo tanto bla-bla-bla sulla riforma della Rai e sulla creazione di una rete federalista, non arriva niente, non parte Telepadania, beh, saranno fatti loro, il 15 settembre partirà una protesta micidiale, un falò alto come una montagna che vedranno anche a Roma, ah se lo vedranno...». [r. m.] «Il 15 settembre faremo un falò con una catena umana lungo il Po Lo vedranno anche a Roma» Il leader della Lega Nord Umberto Bossi

Persone citate: Berlusconi, Bossi, Umberto Bossi

Luoghi citati: Mentana, Milano, Roma