Mimun: voglio restare Ho le carte in regola di Maria Grazia Bruzzone

E Mimun: voglio restare Ho le carie in regola S.ì..ì,i.i..:ì;à^ì^jì.-S^s IL DIRETTORE DEL TG2 E ROMA Clemente Mimmi. 42 anni, romano, ex socialista, ex braccio destro di Ennco Mentana al Tgl prima da approdare come suo vice al Tg5, da 21 mesi direttore del Tg2 della Rai «moratiianat. che posto avrà nella prossima tv targata Ulivo? Ieri Panorama, in una sorta di Gioco dell'Oca, lo mette nella casella «probabilità», ma nel testo lo dà «in partenza». Magari per l'estero. Ma lui non ci sta. Ha visto il giochino del settimanale? Che ne pensa? «Che il direttore, che fra l'altro è mio amico, potrebbe occuparsi delle partenze da casa sua». E' soltanto un gioco. «Anch'io gioco». Va bene. Ma si è stupito o no a vedersi fra gli uscenti? «Faccio un giornale eccellente che ha ottimi risultati da ogni punto di vista». Niente da rimproverarsi? «Sicuramente. All'inizio, ho fatto l'errore di essermela presa troppo per le critiche che mi piovevano addosso. Mi sono sentito una specie di Davide contro Golia». Addirittura, e chi era Golia? «Era formato da tanti pezzi. Pezzi di partiti, critici tv di discutibile onesta intellettuale, pezzi di Rai, presunti maitres-à-penser». Tutti contro di lei. «Si scagliavano su tanta gente, ma soprattutto su di me, e senza avermi nemmeno visto cominciare. Tre giorni dopo il mio insediamento, ricordo, in una trasmisisione una critica tv diceva "Avete visto? Il Tgl, il Tg2 stanno crollando". Tre giorni dopo...». E poi ? «Ouando ho visto che questa specie di setta aveva per obiettivo far secchi almeno due direttori, me in particolare, facendomi passare per una mezza calzetta, fazioso a tutti i costi, allora..». Allora? «Mi sono arrabbiato, mi sono rimboccato le maniche, mi sono occupato del tg per 14 ore al giorno e ho raggiunto alcuni risultati. Il tg delle 13 ha continuato ad andare come un treno con 6 milioni di spettatori. Il nuovo tg delle 20,30 non ha subito una critica, credo sia il notiziario più moderno e veloce che ci sia, avrebbe dovuto fare il 14%, l'ha sempre superato. E ora che siamo entrati nella stagione di presunta crisi estiva, fa il 18%». Forse all'inizio dicevano che era troppo filo-Polo «E perché? Io non ho mai cambiato linea, né prima né poi. Quel che mi rimprovero, caso mai, è anche la dote che mi riconosco: non essermi mai piegato a logiche di compromesso. Mai fatto questo». Mai? Nemmeno problemi con la redazione? «L'approccio con la redazione avrebbe potuto essere meno duro. Ma la durezza è anche reciproca. E ci sono direttori più o meno esperti. Io sono arrivato al Tg2 a 40 anni». E sì che la redazione del Tg2 è storicamente socialista. E lei è considerato socialista, d'origine. Persino Storace ha detto che in Rai poco è cambiato: un cattolico al Tgl, un socialista al Tg2 e un comunista al Tg3. «Storace è una delle persone più simpatiche, dotate di maggior senso dell'umorismo che conosca». Ma lei è stato socialista, o no? «Votavo psi, ma a differenza di tanti non lo sbandieravo nei momenti buoni, dimenticandomelo in quelli cattivi. Ma quando lavoro, lavoro e basta». Mai stato di parte? «Guardi, proprio stamattina ho telefonato a Santaniello e gli ho detto: professore, deve togliermi una curiosità, in due anni non ho mai avuto una sua notizia, una lettera di diffida, un richiamo. Posso chiederle se c'è una pratica nei mei confronti? E lui mi ha risposto che non avevo mai ricevuto niente perché non c'è mai stato mente». Una bella soddisfazione. «Tanto più grande perché abbiamo vissuto nella par condicio, norma liberticida a cui oggi sembra non importare a nessuno». Critiche infondate, allora? «E' che un direttore del Tg finisce inevitabilmente nel mirino. Io ho cominciato a lavorare nel '71, entrando come fattorino, sono diventato professionista nel '76, ho fon dato il Tg5 con Mentana e Sposini, e nessuno si è mai occupato di me. Finché sono arrivato al Tg2». Scelto dal Polo. «Come quello precedente era stato scelto dalla sinistra, per vincere le elezioni del '94». Poi però le han perse. Grandi ascolti, grande equilibrio. Perché allora viene dato in partenza, per vendetta? «Io ho un contratto a tempo indeterminato, ho 43 anni da compiere, sono orgogliosissimo delle esperienze che ho fatto. E non le ritengo concluse. Nel senso che abbiamo dimostrato le grandissime potenzialità di questo tg. Contro chi lo voleva morto e chi lo voleva a Milano». Ora però c'è aria di ribaltone. «Se volessi scherzare, potrei dare il mio numero di matricola. Ma le dò altri numeri. Nel '95 abbiamo fatto 100 ore di informazione in più, con 13 giornalisti in meno, risparmiando 5 miliardi su un budget di 24». Quasi un eroe. E se la cacciano lo stesso? «"A chi tocca nun s'ingrugna", dicono a Roma. Ovvero: siamo in un'economia di mercato». Maria Grazia Bruzzone «Vogliono cacciarmi? Ma forse non sanno che il mio Tg va come un treno» Il direttore del Tg2 Clemente MiA destra Luciano Viola Il direttore del Tg2 Clemente Mimun A destra Luciano Violante

Persone citate: Clemente Mimun, Golia, Luciano Violante, Mentana, Mimmi, Mimun, Santaniello, Sposini

Luoghi citati: Milano, Roma