«Quel pm si crede onnipotente...» Caso Gamberale, polemica dopo le accuse a Scalfaro

«Quel pm si crede onnipotente...» Da Pellegrino un'interrogazione a Flick. D'Onofrio: intervengano Csm e Parlamento «Quel pm si crede onnipotente...» Caso Gamberale, polemica dopo le accuse a Scalfaro ROMA. Nuove polemiche sul caso Gamberale dopo le accuse lanciate dal pm Pio Avecone nella sua requisitoria contro «segretari di partito, giornalisti e altissime cariche dello Stato». «Il pm Avecone ha affermato - a suo dire ironicamente - che la recente proposta di abolizione del reato di abuso d'ufficio sia stata suggerita al capo dello Stato dalla volontà di correre in aiuto dell'imputato Vito Gamberale - denuncia il senatore Verde Luigi Manconi -. Si tratta o di spirito di patata oppure di un gravissimo attacco al capo dello Stato, accusato a sua volta né più né meno che di abuso d'ufficio nell'interesse di persona indicata come suo amico». Parole dure, seguite dalle reazioni di vari esponenti politici. A cominciare da Luciano Violante che sottolinea come il magistrato deve rispettare essenzialmente tre regole: «Deve parlare solo di questo, non può esprimere giudizi di carattere politico e meno che mai etico, deve rispettare sempre accusati, imputati e persone estranee al processo». Più diretto il senatore pidiessino Giovanni Pellegrino, autore di un'interrogazione al ministro di Grazia e Giustizia Flick nella quale sottolinea le «forti e pesanti critiche», lanciate dal pm verso «rappresentanti politici e istituzionali». «La requisitoria del pm assomiglia più a un comizio che a un atto di giustizia, sia pure di parte», gli fa eco l'ex Guardasigilli Alfredo Bion¬ di. Ancora più drastico il forzitalista Marco Taradash: «Il pm cerca di farsi pubblicità attaccando la cultura socialista come di per sé cultura malavitosa e mettendosi al centro dell'attenzione del presidente della Repubblica». Giuseppe Ayala si dice «sorpreso»: «Mi auguro che ciò che ho letto sui giornali non corrisponda alla realtà...». «I pm dovrebbero smettere di fare anche gli storiografi, i sociologi, i politici», incalza la Maiolo. «Oramai è da anni che stiamo fuori dallo Stato di diritto...», commenta Ugo Intini. «Se non venissero da un magistrato, direi che le affermazioni del pm starebbero bene sulle pagine di Cuore...», si aggrega il pidiessino Pietro Folena. «E' sempre più diffuso un pericoloso virus di delirio di onnipotenza, anche nei banchi di certe aule giudiziarie», lo segue a" ruota Gerardo Bianco. Mentre Francesco D'Onofrio chiede che sulla vicenda intervengano Csm e Parlamento, [r. i.] Vito Alfonso Gamberale amministratore delegato della «Tim»

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