Le mucche «corrieri» della droga Dalla Sicilia al Nord, con gli ovuli d'eroina nello stomaco di A. R.

I capi clan in un summit «Sono l'obiettivo più facile» Le mucche «corrieri» della droga Dalla Sicilia al Nord, con gli ovuli d'eroina nello stomaco UCALTANISSETTA N'IDEA degna della sceneggiatura di un film: per trasportare la droga, i boss di Cosa nostra usavano le mucche come corrieri. Ingenti quantità di eroina e cocaina per diverso tempo sono state inviate dalla Sicilia al Nord e viceversa grazie ai capienti stomaci di vacche spedite per la macellazione. Ai bovini venivano fatte inghiottire uova di plastica (come quelle collocate con le «sorprese» nelle uova di Pasqua) piene di droga. Rivelazioni su questo traffico gestito dalla mafia di Caltanissetta sono state fatte dal pentito Leonardo Messina, lo stesso che tre anni fa consentì agli inquirenti antimafia di mettere a segno con l'operazione «Leopardo» un repulisti senza precedenti nelle zone interne della Sicilia, con oltre 200 arrestati compresi alcuni esponenti politici. A capo del singolare traffico, ribattezza¬ to nei fascicoli della polizia «mucca drogata», ci sarebbe stato il padrino indiscusso della cosca nissena di Cosa nostra Giuseppe Madonia, catturato dopo nove anni di latitanza nel settembre del 1992 in una villa a Longare vicino a Vicenza. Il giudice delle indagini preliminari di Caltanissetta Gilda Loforti, su richiesta del procuratore aggiunto della Repubblica Paolo Giordano, ha firmato 26 ordini di custodia cautelare in carcere nei confronti di sospettati che sono stati localizzati in varie città d'Italia. Sei sono stati arrestati e diciotto, essendo già in carcere per altre cause, hanno avuto notificati i provvedimenti restrittivi nelle loro celle. Due i latitanti. Tutti sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga tra Sicilia, Belgio, Spagna, Turchia e Francia a cavallo tra gli Armi 80 e 90. I fatti. L'eroina sarebbe stata acquistata dai boss delle cosche del Nisseno in Tur¬ chia. Per farla arriva in Italia, i trafficanti mediorientali usavano il trucco dei doppifondi negli autoarticolati. Una volta sbarcati in Sicilia, gli autocarri raggiungevano Canicattì, centro agricolo in provincia di Agrigento al confine con quella di Caltanissetta. Qui li attendeva Salvatore Ferraro, il coordmatore dell'operazione «mucca drogata». Gli ovuli contenenti l'eroina e la cocaina venivano fatti ingerire alle mucche insieme con la razione di fieno giornaliera. Poi gli animali, con il prezioso carico, venivano destinati ai centri di macellazione del Nord dove complici dei trafficanti provvedevano a recuperare nello stomaco delle mucche la droga e a distribuirla agli uomini dell'organizzazione. Alcuni ovuli furono «regalati» dai boss della mafia a quelli della «stidda» (la concorrente di Cosa nostra nel Nisseno), come suggello della pace tra le due organizzazioni, dopo una guerra costata cento vite. [a. r.]

Persone citate: Caltanissetta Gilda, Giuseppe Madonia, Leonardo Messina, Paolo Giordano, Salvatore Ferraro