Coirò le telefonate provano che non ho aiutato Squillante

E per la fuga di notizie c'è chi invoca un'inchiesta penale Coirò: le telefonate provano che non ho aiutato Squillante I VERBALI ROMA. Alle 17,14 del 29 gennaio, otto giorni dopo il ritrovamento della microspia nel bar Tombini, la moglie del giudice Squillante, Liliana, telefona ad un'arnica e parlano della «cimice». La signora Liliana racconta che si è pensato anche a indagini su infedeltà matrimoniali: «Dall'inizio si ò detta questa cosa... può darsi, qualcuno geloso della moglie, oppure gelosa del marito...». Poi si passa a discutere di Coirò. Liliana: «Io questo dicevo a Renato, ma Coirò è il capo della Procura, che deve svolgere queste indagini, ha chiamato per esempio il capo della Polizia, il capo dei Cara- binieri, il capo della Finanza e si è fatto dire (...) Loro devono rispondere, scusa, questi sono i tre... li avrà chiamati? Non ancora, ...ma scusa le vuole fare o non le vuole fare le indagini Coirò, secondo me non le vuole fare,... no... poi mi ha detto... mi dice... eh! sono un po' lenti... ma lento?... sono nove giorni che è successa questa cosa, lento?... è un cretino, non è lento, non le vuole fare invece... no... poi Renato è disperante... Donna: «E' un bravo ragazzo». L: «Sì, tutti so bravi ragazzi, quello è un amico, l'altro è un bravo ragazzo... io non ho alcuna fiducia in nessuno, hai capilo?... perché pensa se il soggetto invece è un altro, poi me lo dirà pure lui, ma figurati se glielo vanno a dire proprio a lui... (...) Queste indagini non sono mai partite, praticamente mai (...) hanno solo telefonato a Perugia '...)». D: «E certo!». L: «E allora la prima cosa da fare è chiamare i tre capi delle forze dell'ordine e dire fatemi sapere... io voglio sapere a questo punto chi è... chi di voi sta seguendo questa cosa e voglio una relazione, una relazione scritta e non a voce». D: «Certo... (...) A meno che non sia non sia quella cosa sentimentale, così siamo disposti a ridere, ma se è un'altra cosa non siamo più disposti a ridere». L: «Sì, appunto». [gio. bia.l E per la fuga di notizie c'è chi invoca un'inchiesta penale A sinistra Renato Squillante a destra il giudice Coirò

Persone citate: Renato Squillante

Luoghi citati: Perugia, Roma