Poli guiderà il Biscione Leonardo «re» di Segrate di Franco Pantarelli

Poli guiderà il Biscione Leonardo «re» di Segrate Poli guiderà il Biscione Leonardo «re» di Segrate ALLA MONPADORI VA FORLIN SNEWYORK ARA' Paolo Forlin il successore di Franco Tato al posto di amministratore delegato della Mondadori. La voce, in circolazione da alcuni giorni, è stata confermata ieri dal «detentore nominale» della maggioranza azionaria Fedele Confalonieri, a New York per il «piazzamento» del titolo Mediaset sul mercato americano. «Le indiscrezioni che ho letto erano abbastanza centrate», ha detto Confalonieri, che tuttavia ha voluto lasciare al consiglio di amministrazione della Mondadori, la cui riunione è fissata per domani, una sorta di diritto all'ultima parola. «Franco Tato non ha ancora presentato le proprie dimissioni», ha detto. «Se lo farà lo ringrazieremo per il la- voro svolto, prima in Fininvest e poi in Mondadori». Quanto alla sostituzione, avverrà attraverso una «presidenza rafforzata» di Leonardo Mondadori e- l'inserimento di «un manager con il profilo di Paolo Forlin». Ma anche alla Fininvest, come si sa, è tempo di nomine. «Entro la fine di luglio non ci dovrà essere più nessuno con lo stesso incarico in Mediaset e in Fininvest, come è stato promesso agli investitori», ha detto Confalonieri, e quindi bisognerà trovare qualcuno che lo sostituisca alla presidenza. Chi? La nomina di Roberto Poli, l'uomo che ha guidato la Rizzoli per tanto tempo (e nel momento peggiore della sua esistenza, quello del post Tassan Din) «non è esclusa», ma «nulla è stato ancora deciso». La parola definitiva verrà detta anche questa domani, quando l'assemblea della Pubblitalia, di cui Poli è attuale presidente, dovrà darsi un nuovo gruppo dirigente. Se Poli abbandonerà, quella sarà l'indicazione che il suo passaggio alla Fininvest non è più soltanto «non escluso» ma praticamente deciso. La venuta qui di Confalonieri, si diceva, è dovuta al lancio del titolo Mediaset. Lui e i suoi uomini sono impegnati nel cosiddetto «road show», che consiste nell'illustrare l'operazione ai possibili investitori e convincerli che l'acquisto del titolo è un buon affare. L'altro ieri sono stati a Boston, a discutere con i dirigenti di Fidelity Investment e di Putnam, due colossi dei fondi comuni. Com'è andata? «Bene», ha detto Confalonieri, che non ha voluto aggiungere altro, in attesa di tracciare un bilancio complessivo. Dopo Boston, infatti, ci sono stati ieri alcuni incontri a New York e di qui a venerdì lui e i suoi uomini si sposteranno a Minneapolis, a Milwaukee, a Denver e poi in California, alla ricerca di acquirenti fra gli investitori di Los Angeles e San Francisco. Sabato saranno di nuovo a Milano, con in mano un materiale sufficiente per stabilire il prezzo di emissione del titolo Mediaset. Una maratona massacrante, quella americana, per Confalonieri e soci, durante la quale tuttavia hanno anche trovato il tempo di stringere accordi per rimpinguare la programmazione delle loro reti televisive. Il più importante di quegli accordi, annunciato da Confalonieri con una certa fierezza, è stato quello raggiunto con la Dreamworks, la società di Steven Spielberg. In base ad esso, almeno 50 nuovi film, provenienti dal magazzino del «genio di Hollywood», appariranno nel prossimo futuro sugli schermi di Canale 5, Retequattro e Italia 1, assieme a un certo numero di programmi televisivi, anch'essi acquistati da Spielberg. Non ci sono state indicazioni contabili sul costo di quegli accordi. Franco Pantarelli Roberto Poli sostituirà Confalonieri alla guida della Fininvest