Il governatore e il ministro strigliano il sistema creditizio. Bersani (Industria) mette i primi paletti al collocamento Ciampi e Fazio: banche dovete cambiare rotta di Roberto Ippolito

Il governatore e il ministro strigliano il sistema creditizio. Bersani (Industria) mette i primi paletti al collocamento Il governatore e il ministro strigliano il sistema creditizio. Bersani (Industria) mette i primi paletti al collocamento Ciampi e Fazio: banche dovete cambiare rotta ROMA. Spinge Carlo Azeglio Ciampi. Spinge Antonio Fazio. Il ministro del Tesoro e il governatore della Banca d'Italia scuotono le banche. Parlando uno dopo l'altro all'assemblea dell'Abi, l'Associazione bancaria, delineano entrambi nuovi, grossi cambiamenti nella proprietà degli istituti di credito. Ciampi sta preparando un disegno di legge per realizzare le privatizzazioni, persuadendo e quasi costringendo le fondazioni (a cui fanno capo molte aziende, soprattutto casse di risparmio) a vendere: «Occorre un rinnovato, vigoroso impulso alla diversificazione degli assetti proprietari delle società bancarie» avverte il ministro. E Fazio garantisce che il processo di I concentrazione delle banche italiane, sviluppatosi con 132 fusioni e acquisizioni negli ultimi cinque anni, può proseguire perché ci sono i mezzi: l'intero sistema ha «disponibilità patrimoniali per investimenti pari a 84 mila miliardi». In particolare «gli spazi per le acquisizioni sono pari a 49 mila miliardi» per le sole banche con free capital (cioè il patrimonio non investito in partecipazioni o immobili) positivo, «indicatore che meglio esprime le potenzialità di una crescita sana ed equilibrata». A Palazzo Altieri, sede dell'Abi, i padroni di casa non nascondono che l'evoluzione proprietaria è una via obbligata. Tancredi Bianchi, confermato presidente, non si limita a sollecitare le privatizzazioni. Avverte che «il frazionamento del sistema» consente alle banche estere «di erodere gradatamente quote di mercato». Per il presidente Abi l'efficienza delle banche è poi impedita dalle tasse, vicine al 60% degli utili. Per privatizzare si deve intervenire sulle fondazioni, realtà giuridica complessa. Ciampi ha insediato un gruppo di lavoro per «giungere rapidamente alla configurazione di soluzioni per il riordino delle fondazioni» attraverso la definizione «di atti arnministrativi e di disegni di legge». L'obiettivo è ottenere gradualmente «la perdita del controllo sull'azienda bancaria da parte della fondazione». Ciampi non svela i piani nei dettagli. Ma trapela l'intenzione di indicare un arco di tempo definito entro cui privatizzare. Sono possibili incentivi per chi vende e disincentivi per chi non vende: «Il Tesoro - dice il ministro - vede con favore l'avviarsi spontaneo delle fondazioni sulla strada delle dismissioni. E' pronto a favorirlo». Da Bianchi al presidente della Bnl Mario Sarchielli è giudicata imitabile la formula adottata per la privatizzazione dell'Ina, cioè l'emissione di titoli pubblici convertibili in azioni. Fazio precisa che per i sette gruppi maggiori «le nuove acquisizioni potrebbero raggiungere 18 mila miliardi», ma «considerando le sole banche con free capital positivo» la somma scende a 5 mila miliardi. In pratica, «la politica di espansione futu- ra dei grandi gruppi» è condizionata dall'esigenza di maggiori capitali. Vi sono poi venti banche di media dimensione con «particolare dinamismo» e «un altro gruppo di banche efficienti con possibilità di crescita inespresse». Ma attenzione: secondo Fazio, nel 1996 e nel prossimo biennio il sistema bancario «dovrà passare attraverso una porta stretta». Concorrenza, innovazione e globalizzazione dei mercati «rendono più urgente» la riduzione dei costi, l'aumento della produttività, la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti». In particolare, «un consistente ridimensionamento del costo del lavoro» è una delle «precise, inderogabili condizioni» indicate da Ciampi perla ricapitalizzazione del Banco di Napoli, in grave crisi. Federico Pepe, direttore generale del Banco, assicura che i tagli ci saranno. E all'assemblea dell'Abi trova consensi l'ipotesi di un intervento di Ambroveneto e Mediocredito nell'istituto napoletano. Roberto Ippolito «Privatizzate e più efficienza» Dalle cessioni 50 mila miliardi he a i 6 o » i e è . i E«Il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi stringe i tempi sulle privatizzazioni Rv1dstiPntcclls Tancredi Bianchi presidente dell'Abi Il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi stringe i tempi sulle privatizzazioni

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