Tre «Donne nella tempesta» in tv Per il cast ci pensa alla Golino e alla Ranzi

Tre «Donne nella tempesta» in tv Bicentenario della rivoluzione napoletana del 1799 in un mega-sceneggiato Tre «Donne nella tempesta» in tv Per il cast si pensa alla Golino e alla Ronzi NAPOLI. Il bicentenario della rivoluzione napoletana del '99, la prima rivoluzione ispirata a quella francese, somiglia un po' al Giubileo voluto da Giovanni Paolo II: se ne parla molto tempo prima del necessario come a prepararsi all'evento sicché, quando sarà davvero il momento di ricordarla, l'impressione è che sarà già consumata. Tant'è. Amatissima dagli intellettuali che la considerano il primo atto di quello che sarà poi il nostro Risorgimento, tornata di moda con il rilancio della città di Napoli grazie al G7 e a Bassolino, la rivoluzione del '99 approda adesso anche in televisione grazie a un mega-sceneggiato prodotto dalla inglese BBC, dalla francese France 2, dalla tedesca Beta film e naturalmente dalla Rai. E perciò, sotto la sponsorizzazione del sindaco Bassolino, nel corso del festival Prix Italia che si concluderà sabato al San Carlo con uno «Stabat mater» del duo Irene Papas-De Simone, ieri è stata messa la firma ufficiale al progetto che dovrebbe riportare lavoro negli studi della Rai di Napoli e rilanciare l'immagine della città come grande capitale europea. A favorire questa scelta, sulla carta improba, la presenza nella rivoluzione del '99 di tre donne tutte e tre importantissime: l'austriaca Carolina, moglie del re Ferdinando e figlia dell'imperatrice Maria Teresa, l'intellettuale di origine portoghese Eleonora Pimentel-Fonseca animatrice del giornale «Il monitore» nonché amica dell'ammiraglio Caracciolo, l'inglese di modestissima origine ma di costumi assai liberi lady Emma Hamilton, amante dell'ammiraglio Nelson. I legami tra queste tre donne furono determinanti per il fallimento in un bagno di sangue della rivoluzione ispirata ai principi dell'illuminismo e della libertà. La regina Carolina, infatti, che prima era stata amica della Pimentel-Fonseca, divenne l'amante di Lady Hamilton e, forte dell'appoggio inglese, riuscì nell'impresa di tornare sul trono e far condannare a morte tutti i rivoltosi. L'ombra lunga della ghigliottina che aveva fatto cadere le teste di Luigi XVI e di Maria Antonietta, sorella di Carolina, aveva fatto il resto. Non a caso per lo sceneggiato è stato scelto il titolo di «Donne nella tempesta». In fase di scrittura, tra gli autori ci saranno Nicola e Giuseppe Badalucco più gli storici Gerardo Maratta, dell'istituto di studi filosofici, e l'inglese Flora Fraser, grande conoscitrice di questo periodo, «Donne nella tempesta» potrebbe avere tra i suoi interpreti attori come Daniel D. Lewis, Nastassia Kinski, Valeria Golino, Francesca Neri, Anthony Hopkins, Cristopher Lambert, Fabrizio Bentivoglio e perfino Galatea Ranzi, per il ruolo della Fonseca, se del personaggio sarà accentuata la spiritualità. A produrlo Fernando Ghia, lo stesso di «Nostromo», per un costo complessivo di 20 miliardi di lire da dividere tra i partner. La programmazione in quattro parti è prevista naturalmente per il '99. [si. ro.] Anthony Hopkins fra i protagonisti

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