Mucca pazza, tensione ai valichi Da Ventimiglia al Brennero, blocchi di allevatori
«Se non ci aiutano mangeremo tutti carne straniera» Alle frontiere i manifestanti non lasciano passare i camion con bovini Mucca pazza, tensione ai valichi Da Ventimiglia al Brennero, blocchi di allevatori ROMA NOSTRO SERVIZIO Pazze o no, le mucche straniere non passano la frontiera. E neppure la carne. Per assicurarsi che non ci sia importazione di bovini centinaia di allevatori stanno presidiando i valichi piemontesi con la Francia, quello di Ventimiglia (dove in serata si sono registrati tafferugli subito sedati dalla polizia), il Traforo del Monte Bianco e l'autostrada del Brennero. Al Monte Bianco ieri ci sono stati momenti di tensione. Tre camionisti italiani che rientravano con carichi di carne estera hanno forzato il posto di blocco dirigendosi verso Aosta. Gli stessi automezzi nella notte precedente avevano abbandonato il piazzale del Traforo che unisce Italia e.Francia per scendere verso il blocco istituito un chilometro più a valle. La mossa ha paralizzato tutto il traffico, che fino ad allora scorreva senza problemi (venivano soltanto bloccati i camion di carne bovina). Malgrado il blocco, è continuato il transito di mezzi leggeri, con una deviazione nel centro di Courmayeur. Ma intorno alle 17,30 e per circa un'ora anche le auto sono state bloccate, con conseguenti lunghi incolonnamenti. Migliore la situazione nelle altre frontiere presidiate. Al Brennero ci sono alcune decine di allevatori del Nord Italia. Un centinaio di Tir si è dovuto fermare sulla carreggiata Sud. Non vi sono problemi per i transiti automoblistici e per gli autotreni che trasportano altri prodotti. In Piemonte, un nuovo presidio è stato istituito ieri al Moncenisio, per evitare eventuali tentativi di importare carne aggirando il blocco al Fréjus. Il Comitato di difesa della zootecnia, organizzatore della protesta, ha lanciato un appello perché altre persone raggiungano le frontiere e si uniscano agli allevatori. Ieri mattina i parlamentari valdostani, l'onorevole Luciano Caveri e il senatore Guido Dondeynaz, si erano mossi per sollecitare, un incontro urgente fra i manifestanti e il governo; stamane dovrebbe intervenire il sottosegretario del ministero dell'Agricoltura. Se le loro richieste saranno accolte, i manifestanti interromperanno la protesta. Cinque i punti, elencati in un volantino: 1) dichiarazione da parte del governo dello stato di grave crisi del settore; 2) immediato provvedimento di ritiro straordinario dal mercato, a prezzi adeguati e senza limiti di peso, dei capi invenduti; 3) riduzione dell'Iva a vantaggiò dei consumatori; degli allevatori e per combattere le frodi fiscali da troppo tollerate; 4) attivazione e diffusione del marchio «Carni italiane»; 5) corretta informazione sull'affidabilità della car¬ ne bovina prodotta in Italia. «Abbiamo le stalle piene di capi che vanno fuori peso e diventano invendibili - dice Lauro Campana, allevatore di Modena che partecipa alla manifestazione di protesta al Traforo del Monte Bianco -, La "mucca pazza", pur determinando un calo delle vendite del 40%, ha soltanto aggravato una sitazione preesistente». Situazione che dipende da chi? «Innanzi tutto dalla latitanza dei nostri politici - prosegue Campana -. In Europa c'è un'eccedenza di carne, cinque milioni di capi in più. Quindi c'è grande concorrenza per vendere su mercati extraeuropei, dove occorre l'appoggio del governo. Dopo "mucca pazza" gli Stati comunitari, magari sottobanco, hanno aiutato i loro allevatori. Da noi niente». Una situazione considerata «grave». E ancora: «Le faccio un esempio. Due anni fa il vitellone si vendeva a 4200 lire. Oggi si vende a tremila e senza vantaggi per i consumatori. Causa principale dell'abbattimento dei prezzi è l'Iva, che da noi è del 16 per cento contro una media europea del 5,5. Poi, oggi che l'Iva per le importazioni non si paga più in dogana ma a 90 giorni, sono "fiorite" le ditte fantasma che evadono e spariscono prima dei controlli. Ma dopo aver fornito la grande distribuzione di carne irregolare». La situazione si risolverà? «Lo speriamo perché siamo al limite - dice ancora Campana -. Fra sei mesi, anche le aziende non indebitate con le banche dovranno chiudere. E allora mangerete soltanto carne estera». [g. 1. m.] «Se non ci aiutano mangeremo tutti carne straniera» Al Monte Bianco bloccate a lungo anche le auto Sopra: il ministro dell'Agricoltura Michele Pinto. A sinistra: la protesta al traforo del Bianco fllllis*''*
Persone citate: Guido Dondeynaz, Lauro Campana, Luciano Caveri, Michele Pinto
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