Geno Pampaloni «Noi, figli del tempo ma anche suoi padri» di Geno PampaloniGeno PampaloniGeno Pampaloni

Geno Pampaloni Geno Pampaloni «Noi, figli del tempo ma anche suoi padri» «La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia». Ritroviamo in questa riflessione, il Pavese appassionato di miti. Il «senso vitale del passato» è al centro della sua poetica e di gran parte della sua poesia. Detto in altre parole, viviamo non solo nella storia, ma viviamo di storia, perché viviamo nel tempo o, come diceva l'Anonimo manzoniano, nella «guerra illustre contro il tempo», il tempo è il nostro destino; ci consuma e ci accompagna, ci delude e ci conforta, ci spenge a poco a poco, e ricarica le nostre energie vitali. Esso ha fine, per ognuno di noi, con la morte; ma, sin che siamo in vita, ci alimenta. E' il nostro nemico, inarrestabile e corrosivo; ma è anche il nostro amico più fidato, in quanto fa parte di noi stessi. Uno degli esiti più affascinanti della scienza moderna è l'idea dello spazio-tempo, perché lo spazio e il tempo sono le coordinate essenziali della nostra vita. Il tempo è il simbolo, il ricettacolo, del nostro decadere, ma ha la facoltà, vero dono divino, di perpetuarsi nella memoria. Infinite sono, nella nostra cultura, le definizioni del tempo. La più grande utopia non è la quadratura del cerchio o il moto perpetuo, ma la speranza di fermare il tempo. Nel suo genio, Dante ha trovato uno splendido attributo di Dio: «motore immobile», che racchiude in sé il principio e la fine, l'alfa e l'omega, l'energia e la pace, il movimento e la quiete, il passato e il futuro. «Fermati, o Sole!»; l'appassionato appello di Giosuè è la più grande utopia umana: l'immortalità, il regno dell'eterno, là dove il tempo non ha più dominio. Siamo dunque figli del tempo; ma ne siamo anche i padri, perché siamo riusciti a misurarlo; a ingabbiarlo nelle nostre metafore. Sia lode al tempo, al tempus loquendi e al tempus tacendi, il tempo della parola e il tempo del silenzio. Per l'uomo morale, e ancora più per l'uomo religioso, il tempo è sacro ed è peccato mortale sprecarlo. «Chi ha tempo non aspetti tempo», dicevano i nostri vecchi. Così come per i padri della cristianità il tempo è l'attesa della morte e dell'incontro con Dio. L'inferno è il regno del tempo; il purgatorio è il luogo e il tempo dell'attesa. Nel Paradiso il tempo non esiste più, così come i fantasmi e le ombre della vita terrena, scomparsa nell'eterna luce di Dio. Geno Pampaloni Geno Pampaloni