I ragazzi contestano l'esame «sperimentale» nato nel '69: dopo 27 anni nessuno sa se funziona Gli studenti: stop a questa Maturità
I ragazzi contestano l'esame «sperimentale» nato nel '69: dopo 27 anni nessuno sa se funziona I ragazzi contestano l'esame «sperimentale» nato nel '69: dopo 27 anni nessuno sa se funziona Gli studenti; stop a questa Maturità Nel tema Pavese, Manzoni e la rivoluzione industriale ROMA. La memoria dei popoli come «vitalità creatrice», secondo una riflessione di Cesare Pavese, per l'attualità; la figura di don Abbondio nei «Promessi sposi» per la letteratura; il processo di industrializzazione in Europa legato all'emergere della borghesia e della classe operaia per la Storia. Sono queste le tre «tracce» cornimi a tutti gli indirizzi scolastici per il tema d'italiano, prima prova degli scritti per l'esame di maturità edizione 1996. Il quarto titolo varia a seconda del tipo di scuola frequentato dai maturandi: il mito omerico di Ulisse per il liceo classico, il rapporto tra matematici e poeti per il liceo scientifico; l'influenza sugli adolescenti del cinema violento per l'istituto magistrale; la progettazione di «un viaggio in Italia» per gli istituti artistici; l'inserimento al lavoro per i professionali. Così, anche quest'anno, per l'esercito dei 542 mila - nonostante le buone intenzioni di modifica, ripetute ad ogni insediamento di nuovo ministro dell'Istruzione, - la maturità si è aperta nella maniera «canonica» con lo scritto di italiano. E l'Unione degli studenti, ha colto ieri l'occasione per volantinare dinanzi a decine di istituti romani. «E speriamo che sia l'ultima», titolano i giovani dell'Uds: «Dal '69, nel nostro Paese si sperimenta l'esame di maturità. Ventisette anni e nessuno sa dirci se questa sperimentazione ha funzionato o meno. Lo testimoniano migliaia di studenti, cavie di questo insopportabile esperimento. Una prova che c'entra ben poco con ciò che uno studente è, fa e dice in cinque anni di studio. Insegnanti sconosciuti che in mezz'ora giudicano dell'essere maturo di un giovane». Dalle critiche, alle proposte: «Serve un esame che verifichi la preparazione e non la maturità, un esame che sia il termine di un per¬ corso di cinque anni, magari attraverso tesine interdisciplinari e non un fatto scollegato dalla storia scolastica... Vogliamo tutta un'altra scuola, partendo anche da qui». Luigi Berlinguer, neo ministro della Pubblica Istruzione, proprio alla vigilia della maturità '96, ha già annunciato l'intenzione di una modifica all'esame finale; anche se venisse a mancare la riforma più generale della secondaria superiore. Ma l'ultima parola spetta al Parlamento e i tempi stringono. Ce la faranno le Camere a varare un prowedimento ad hoc prima della chiusura estiva? In caso contrario, il governo vorrà mandare un segnale in questo senso, varando un apposito decreto legge? Perché, se una decisione definitiva non viene presa entro settembre, l'inizio del nuovo anno scolastico indicherà senza ombra di dubbi che anche la maturità '97 si svolgerà secondo la formula «sperimentale» del '69; in attesa della sospirata riforma. E, mentre nelle superiori si consuma il rito della «matura», negli altri ordini di scuola c'è chi trema. La Guardia di Finanza avrebbe compiuto alcuni blitz in alcuni istituti per verificare se, come prevede la legge, i docenti sono presenti pur essendo terminate le lezioni. Una iniziativa contestata dal leader dello Snals: «Siamo un Paese normale? Si tralasciano piste di più sicuro interesse per la buona salute fiscale dell'Italia, per prodursi in indagini tanto clamorose quanto inutilmente vessatorie». PAGINA A CURA DI Mario Tortello Ma se il Parlamento non vara la riforma entro settembre, stesse regole anche nel '97 Blitz della Finanza in alcuni istituti per controllare se i prof sono al lavoro Studenti alle prese con la maturità A Roma si è cimentata anche Ambra
Persone citate: Cesare Pavese, Luigi Berlinguer, Manzoni, Mario Tortello, Pavese
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