Raddoppiano i dossier proibiti di Clinton Sono 700 e non 400, e alla Casa Bianca spunta un Grande Fratello di Paolo Passarini

Raddoppiano i dossier proibiti di Clinton A pochi mesi dalle elezioni lo scandalo Fiiegate si allarga, schedati tutti i repubblicani che contano Raddoppiano i dossier proibiti di Clinton Sono 700 e non 400, e alla Casa Bianca spunta un Grande Fratello WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il numero continua a crescere. C'è adesso la prova che i fascicoli riservati dell'Fbi illegalmente raccolti dall'Ufficio sicurezza della Casa Bianca erano almeno 700, non 408 come era stato detto una settimana fa, non 330 come era stato assicurato 10 giorni fa. Lo scandalo continua ad allargarsi, proprio mentre una Commissione del Senato sta interrogando i principali protagonisti della vicenda. Ieri è stata la volta di due ex-consiglieri legali della Casa Bianca, costretti alle dimissioni da tempo per varie ragioni: Craig Livingstone, il capo dell'Ufficio sicurezza, e di Anthony Marceca, il suo investigatore che materiamente raccolse i fascicoli. Tutti hanno chiesto scusa, tutti hanno negato di aver inteso «raccogliere fango» su avversari politici, e tutti si sono assunti piena responsabilità per l'accaduto. Livingstone, già sospeso dalla Casa Bianca, si è formalmente dimesso. Ma questo non chiude il problema. La scoperta che i fascicoli con informazioni riservatissime erano quasi il doppio di quanto precedentemente ammesso è stata resa possibile dalla consegna al Congresso da parte della Casa Bianca di circa 2000 documenti richiesti da tempo. Poiché la Casa Bianca era riluttante alla consegna, il Senato ha stabilito un ultimatum dopo il quale Bill Clinton sarebbe stato accusato di «disprezzo del Congresso». Così sono arrivati i documenti, dai quali si è scoperto anche che i fascicoli richiesti non si fermavano affatto alla lettera «G», come era stato detto in un primo momento per sostenere la tesi del pasticcio burocratico. Tra gli esponenti repubblicani i cui fascicoli erano stati richiesti c'erano, oltre a James Baker e all'excapo della Cia Robert Gates, an¬ che il Consigliere di George Bush per la sicurezza nazionale, Brent Scowcroft, e il suo aiuto Richard Haas, due nomi con iniziali oltre la «G». Poiché è emersa anche la prova che i fascicoli contengono informazioni fiscali sugli interessati, il che è assolutamente illegale, la vicenda rischia di assumere enormi proporzioni. L'artìcolo 26 del Codice americano, chiamato la «Tax Law», alla sezione 6103, proibisce tassativamente a qualunque funzionario della Irs (il fisco) di divulgare ogni informazione su qualsiasi contribuente. Questo divieto è stato ulteriormente rafforzato nel '76, dopo che venne scoperto il tentativo di Richard Nixon di usare informazioni fiscali per distruggere i suoi avversari. Secondo la regola attuale è illegale non solo fornire informazioni, ma anche chiederle, quand'anche si tratti dell'Fbi o della Cia. L'unica eccezione è quando un cittadino è sottoposto a processo criminale (è il caso di Al Capone, processato per omicidio ma incastrato per evasione) o perseguito direttamente dalla Irs. Mentre resta per ora un mistero chi abbia compilato la famigerata lista di nomi di persone i cui fascicoli vennero richiesti, emergono altre rivelazioni inquietanti. Secondo un agente dell'Fbi ben tre colaboratori di Clinton cercarono di ottenere da lui informazioni che facilitassero il licenziamento di BiUy Dale, il capo dell'ufficio viaggi che poi ha vinto una causa contro la Casa Bianca. E si è anche saputo che alla Casa Bianca è stato allestito un potente centro computerizzato con dati incrociati su migliaia di persone che hanno in qualche modo a che fare con Clinton. Senza alcuna ironia, è stato battezzato il «Grande Fratello». Paolo Passarini