«Netanyahu faccia un gesto» Dini: Israele rilanci il processo di pace

«Netanyahu faccia un gesta» «Netanyahu faccia un gesta» Dirti: Israele rilanci il processo di pace ROMA. «Un coraggioso gesto unilaterale». Questo chiede Lamberto Dini a Israele nel suo primo intervento sul Medio Oriente da quando guida la politica estera italiana. «Lo dico, lo penso: una pausa era inevitabile dopo la vittoria del Likud il 29 maggio scorso, ma adesso spetta a Israele fare un gesto per rilanciare il processo di pace in fase di stallo». L'invito di Dini è venuto poche ore dopo l'attentato da parte di estremisti islamici a Dahran, in Arabia Saudita, che ha creato nuove, fortissime tensioni in tutto il Medio Oriente. Dini, che parlava ad un convegno sul Medio Oriente organizzato al Cnr dal Bene Berith Stefano Gay Taché e da Giancarlo Elia Valori, non ha voluto specificare quale «gesto» si aspettasse da Israele anche se è probabile che si riferisse al ritiro delle truppe israeliane da Hebron. Ma il ritiro, previsto dagli accordi di pace e considerato dalla comunità internazionale come la cartina di tornasole della disponibilità di Israele ad andare avanti con il processo di pace, non appare im¬ minente. «E' un problema difficile», ha confermato Netanyahu dopo i suoi colloqui con Christopher martedì. Più probabile, dicono fonti diplomatiche, che se ci sarà movimento nell'immediato riguarderà più direttamente i rapporti con la Siria piuttosto che con l'Autorità palestinese. A prescindere da eventuali «gesti» da parte di Israele, Dini ha riconosciuto che la vittoria del Likud lo scorso mese «imporrà una rilettura delle possibile dinamiche del processo di pace». Ma il ministro ha anche insistito sul fatto che nonostante il risultato elettorale israeliano, «una linea moderata» continua a prevalere nel mondo arabo. Al summit del Cairo i partecipanti hanno ribadito l'impegno a favore del processo di pace. «E per la prima volta - ha sottolineato Dini - non vi sono stati tentennamenti su questa via». Ed è stato confermato «un grado di apertura nei confronti della nuova dirigenza israeliana che limita al minimo gli elementi radicali». [a. d. r.l

Persone citate: Dini, Giancarlo Elia Valori, Lamberto Dini, Netanyahu, Stefano Gay Taché